Nel caso te lo fossi perso, il Podcast

Trump, i dazi e la bresaola: come stanno andando i negoziati per evitare la guerra commerciale: il nuovo episodio di “Nel Caso Te Lo Fossi Perso”

“Nel caso te lo fossi perso” è il Podcast di Fanpage.it che ogni giorno alle 18.00 fa il punto sulla notizia più importante del momento, per farti restare sempre aggiornato. Oggi parliamo dei dazi di Donald Trump che scatteranno se non si riuscirà a trovare un accordo nei prossimi giorni.
A cura di Redazione
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Il ministro Lollobrigida ha lanciato l’operazione Bresaola per contrastare i dazi di Donald Trump. E no, non è uno strano nome in codice.

Ci sono ancora pochi giorni per negoziare con gli Stati Uniti, altrimenti dal 1 agosto scatteranno i dazi annunciati nel Liberation Day, il giorno in cui Trump aveva presentato il suo piano per far tornare ricchi gli USA, cioé imporre tariffe a mezzo mondo. Per l’Italia, che è un Paese esportatore, le cose potrebbero farsi complicate. Secondo l’Istat nel 2023 il nostro Paese ha esportato verso gli Stati Uniti beni per oltre 67 miliardi di euro, mentre le importazioni valevano poco più di 25 miliardi. Quindi un surplus commerciale nettamente a favore dell’Italia che ora rischia di venire meno. Uno dei settori più esposti è quello dell’agroalimentare, ma tranquilli. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ha un’idea. È quella che è stata rinominata – non senza una certa ironia, dobbiamo dirlo – come l’operazione bresaola.

Secondo Lollobrigida noi ora dovremmo negoziare degli accordi bilaterali con gli Stati Uniti che ci permettano di salvaguardare la nostra produzione e le nostre esportazioni. Quindi l’idea sarebbe ad esempio di comprare la carne dagli USA – quindi permettendo loro di aumentare le nostre importazioni – farci la bresaola – che è comunque un prodotto di eccellenza italiana, che esportiamo – e poi rivenderla negli Stati Uniti con delle tariffe che non ci penalizzino. Ora, ci sono però dei problemi, dei vincoli che rischiano di mettersi di mezzo. Perché l’Unione europea e quindi l’Italia hanno delle regole ben precise sui prodotti alimentari, ad esempio sull’uso degli ormoni e la carne. Che è la ragione per cui al giorno d’oggi importiamo pochissima carne dagli USA. Però, cosa ha puntualizzato Lollobrigida? Che sulla carne ormonata è giusto non fare concessioni perché ne va della nostra salute, ma che però se la compriamo dagli Stati Uniti solo per poi rivenderla negli Stati Uniti, allora si potrebbe fare.

Al di là di tutto, ovviamente prima di parlare di accordi bilaterali, bisogna aspettare di vedere come andranno i negoziati con l’Unione europea, che ha la competenza sul commercio estero. Dopo le varie fughe in avanti e dietrofront dei mesi scorsi, il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent, ha detto alla Cnn che negli ultimi giorni sono stati fatti ottimi progressi con i Paesi europei.

Bruxelles però non si sbilancia. Le poche cose che sono trapelate ci confermano un cauto ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo, ma anche una buona dose di insofferenza. I modi di fare dall’altro lato dell’Atlantico non piacciono, troppe giravolte e poca certezza.

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