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Terapie intensive e ricoveri, quali Regioni hanno le percentuali più alte e possono cambiare colore

I dati di occupazione dei posti letto d’ospedale in terapia intensiva e in area medica segnalano quante persone sono attualmente ricoverate per Covid nelle singole Regioni, oltre che decidere il passaggio in diverse zone colorate. Il tasso di occupazione in rianimazione continua a crescere in Sardegna e in Calabria, mentre in altre Regioni cala o resta stabile. La Sicilia sarà l’unica ad andare in zona gialla la prossima settimana.
A cura di Tommaso Coluzzi
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I posti letto in terapia intensiva e in area medica sono diventati, da qualche settimana, ancora più fondamentali. Non solo perché rappresentano il numero di persone che possono essere curate negli ospedali, ma anche perché l'indice della loro occupazione nelle varie Regioni è decisivo per capire chi passa in zona gialla, arancione o rossa, ma anche chi resta in zona bianca. Il tasso di occupazione cresce da settimane in alcune Regioni, come la Sicilia, che per prima, da lunedì, dovrebbe tornare in zona gialla a causa dei numeri molto elevati. Sarà l'unica che, con il monitoraggio dell'Istituto superiore sanità di domani, cambierà colore, ma per altre sembra solo questione di tempo. La zona gialla potrebbe allargarsi già dalla settimana del 6 settembre.

I numeri dei ricoveri e delle terapie intensive Regione per Regione

I dati da tenere d'occhio sono sempre due: l'occupazione dei posti letto d'ospedale in area medica e in terapia intensiva. A raccoglierli e aggiornarli quotidianamente è l'Agenas, ma va considerato che la cabina di regia prende in considerazione il dato del martedì precedente. Ecco i dati completi aggiornati a ieri:

  • Abruzzo: 7% terapia intensiva, 6% area medica
  • Basilicata: 0% terapia intensiva, 11% area medica
  • Calabria: 7% terapia intensiva, 15% area medica
  • Campania: 3% terapia intensiva, 9% area medica
  • Emilia Romagna: 7% terapia intensiva, 5% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 6% terapia intensiva, 2% area medica
  • Lazio: 7% terapia intensiva, 8% area medica
  • Liguria: 5% terapia intensiva, 4% area medica
  • Lombardia: 3% terapia intensiva, 5% area medica
  • Marche: 5% terapia intensiva, 7% area medica
  • Molise: 3% terapia intensiva, 5% area medica
  • Piemonte: 2% terapia intensiva, 2% area medica
  • Puglia: 5% terapia intensiva, 8% area medica
  • Sardegna: 12% terapia intensiva, 14% area medica
  • Sicilia: 11% terapia intensiva, 20% area medica
  • Toscana: 7% terapia intensiva, 8% area medica
  • Umbria: 9% terapia intensiva, 8% area medica
  • Valle d'Aosta: 0% terapia intensiva, 4% area medica
  • Veneto: 5% terapia intensiva, 3% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 3% terapia intensiva, 4% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 0% terapia intensiva, 5% area medica

Le terapie intensive continuano a crescere in Sardegna e in Calabria, mentre altre Regioni mantengono dei valori stabilmente alti. Diversi territori sono al limite tra zona bianca e zona gialla: la prossima settimana sarà decisiva per capire se altre Regioni seguiranno presto la Sicilia in zona gialla.

Quando le Regioni entrano in zona gialla, arancione e rossa

Le Regioni, secondo l'ultimo aggiornamento dei parametri decisionali deciso dal governo, cambiano colore, zona e relative restrizioni in base al tasso di occupazione dei posti letto d'ospedale in terapia intensiva e in area medica. Si passa in zona gialla se si superano, contemporaneamente, il 10% in terapia intensiva e il 15% negli altri reparti. Per la zona arancione è necessario rispettivamente il 20% e il 30%, per la zona rossa il 30% e il 40%. Più il sistema sanitario va in difficoltà, più aumentano le restrizioni. Al momento solo la Sicilia è destinata a tornare in zona gialla, ma diverse Regioni sono vicine a sforare uno dei due parametri o, in alcuni casi, entrambi.

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