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Speranza sul Dpcm ottobre: “Mascherine obbligatorie ovunque, l’emergenza non è finita serve prudenza”

“La tendenza di crescita riguarda tutti i Paesi europei e anche il nostro Paese: l’Italia sta meglio, insieme alla Germania è quella che sta reggendo meglio la seconda ondata ma non dobbiamo farci alcuna illusione. Sarebbe sbagliato pensare di esserne fuori”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nella sua informativa alla Camera in cui ha illustrato il nuovo dpcm che verrà approvato entro domani.
A cura di Annalisa Cangemi
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Questa mattina il ministro della Salute, Roberto Speranza ha riferito alla Camera sulle misure di contenimento per evitare la diffusione del Covid. Nel nuovo dpcm disposta l'introduzione dell'obbligo delle mascherine ovunque su tutto il territorio nazionale e la proroga dello stato d'emergenza al 31 gennaio. Come aveva già anticipato ieri Palazzo Chigi per ora nessuna nuova stretta alle attività, quindi nessuna chiusura anticipata per bar e ristoranti. Il provvedimento dovrebbe avere una durata di 30 giorni.

"Ogni passaggio parlamentare è utile, un bene per la nostra democrazia – ha detto il ministro nel suo intervento – Prima di arrivare a ragionare sulle valutazioni del governo rispetto al prossimo dpcm, vorrei ripercorrere alcuni dati. Il quadro internazionale e nazionale segnala una mutazione di fase rispetto ai mesi passati. Il numero dei contagiati ha superato i 35 milioni. I decessi sono più di un milione. L'indicazione d'incidenza del virus nei diversi paesi ci dà una prima fotografia: in Spagna il numero di quest'indicatore è 319, in Francia 246, in Olanda 243, in Belgio 220, in Italia è 45, numero notevolmente più basso. È del tutto evidente che in questi paesi c'è un'inversione di marcia, si ripristinano le misure restrittive di marzo, aprile e maggio. La tendenza riguarda tutti i paesi europei e il nostro paese. L'Italia sta meglio insieme alla Germania, ma non ne siamo fuori, sarebbe un azzardo".

"Nella giornata di ieri – ha aggiunto – ad esempio a Parigi è stata disposta la chiusura dei bar, delle piscine, delle palestre. C'è una fase di peggioramento oggettivo, in Italia da 9 settimane i contagi sono in crescita. Nella prima fase il virus aveva colpito un pezzo d'Italia geograficamente circoscritto. Oggi non c'è più una dinamica di territorialità, ma la crescita è diffusa e generalizzata. Nessuna Regione può sentirsi fuori dai rischi che tutto il Paese corre. Ci sarà bisogno di ripristinare la massima condivisione tra Stato e Regioni, un livello di coordinamento molto più forte Le Regioni potranno assumere misure più restrittive".

"L'Italia ha un piccolo vantaggio rispetto agli altri, ma questo non può essere sprecato. I risultati sono figli del lavoro della comunità nazionale, del nostro servizio sanitario nazionale". A queste parole è partito un applauso in Aula. "I risultati non sono acquisiti per sempre, la sfida è aperta e bisogno insistere sulla linea della prudenza. Il premier ha già annunciato che ci vuole una continuità dello stato d'emergenza fino alla fine di gennaio. L'emergenza non è finita, ci dobbiamo fare i conti. Bisogna mantenere quell'impalcatura istituzionale che fino ad ora ha funzionato. Lo stato d'emergenza è stato prorogato molte volte nella storia d'Italia".

"Dentro questo dpcm che sarà approvato nella serata di domani verranno confermate le misure essenziali fino a qui adottate. Ma ci sarà un primo rafforzamento di queste misure. L'asse portante poggia su tre regole: utilizzo corretto delle mascherine, che verrà esteso anche all'aperto; in ogni situazione in cui c'è il rischio di incontrare persone non conviventi bisogna indossarla. Lavoriamo nelle prossime ore per aumentare il livello dei controlli sugli assembramenti, non ce li possiamo permettere. Il terzo punto riguarda il lavaggio delle mani. Su queste regole essenziali c'è la piena condivisione della comunità scientifica mondiale".

"Le scuole hanno dimostrato una buona capacità di tenuta. I casi ci sono ma i protocolli che abbiamo individuato in questo momento sono solidi, possono consentirci di tenerle aperte. Stiamo poi rafforzando la capacità di testing. Abbiamo allargato l'utilizzo dei test antigenici anche fuori dagli aeroporti. Siamo al lavoro anche per utilizzare i test salivari, meno invasivi dei tamponi. L'Ema, come è noto, ha iniziato formalmente il percorso di validazione del primo vaccino Covid. L'Italia è in prima fila in questa partita".

"Dire che il nostro paese con meno lacci potrebbe correre di più è falso. La battaglia sanitaria è la premessa per la vittoria della sfida economica per la ripartenza del paese. I prossimi mesi non saranno facile, ma dobbiamo recuperare a pieno lo spirito di unità e comunità nazionale", ha concluso.

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