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Speranza dice che chi ha già fatto la prima dose del vaccino AstraZeneca può stare tranquillo

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, rassicura gli italiani sulla vicenda del vaccino AstraZeneca contro il Covid: “Chi ha già ricevuto la prima dose deve stare tranquillo”. E spiega: “La decisione di sospenderlo è di natura precauzionale, presa dopo una valutazione dell’istituto tedesco per i vaccini”, ma “ora i governi attendono il giudizio Ema per giovedì e siamo fiduciosi che possano emergere tutti gli elementi di rassicurazione”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Chi ha già fatto la prima dose di AstraZeneca può stare tranquillo, dice Speranza. Intervenuto all'evento Online Talk Sanità, organizzato dal gruppo Rcs, il ministro della Salute ha rassicurato gli italiani sul tema più caldo di questi giorni: lo stop al vaccino prodotto dalla casa farmaceutica britannica. Speranza ha confermato la natura precauzionale del provvedimento, ma ha parlato anche di uno scudo legale per i medici e della prossima pronuncia dell'Ema proprio sul vaccino tanto discusso. E poi il rapporto tra Stato e Regioni e l'andamento della campagna di vaccinazione. "La decisione di ieri di sospendere AstraZeneca è di natura precauzionale e la decisione è emersa dopo una valutazione dell'istituto tedesco per i vaccini – spiega Speranza – C'è stato un confronto tra i ministri della Salute: ora i governi attendono il giudizio Ema per giovedì e siamo fiduciosi che possano emergere tutti gli elementi di rassicurazione per consentirci di riprendere la vaccinazione". In ogni caso, ha sottolineato il ministro, "è giusto avere cautela".

Il timore, in queste ore, è condiviso anche da chi ha già ricevuto la prima dose: "Chi ha fatto già il vaccino AstraZeneca non ha ragione di essere preoccupato, questa è una pausa solo precauzionale, ma i vaccini sono e restano l'arma fondamentale con cui uscire da questi mesi difficili", ha rassicurato Speranza. "Quando emergono fatti nuovi come ieri è giusto fermarsi per fare una verifica", ma questo non deve incutere timore nella popolazione, anzi. Secondo il ministro "questo deve aumentare fiducia dei cittadini". L'auspicio di Speranza è che "già giovedì Ema ci dia risposte sufficienti per poter ripartire" con la vaccinazione. Sul piano messo in campo dal governo per immunizzare prima possibile la popolazione, il ministro ha spiegato di aspettarsi più di 50 milioni di dosi nel secondo trimestre, di cui più di 7 milioni del monodose di Johnson&Johnson, poi, nel terzo trimestre, fino a 80 milioni. Perciò "c'è un'accelerazione forte che dobbiamo poi tradurre in capacità logistica di somministrare i vaccini sul territorio". Per questo "stiamo lavorando a una norma che consentirà anche agli infermieri e alle farmacie di contribuire alla campagna vaccinale".

Speranza ha risposto anche alle richieste di uno scudo penale per il medici che si trovano a somministrare i vaccini: "Credo sia una richiesta giusta e comprensibile e che dobbiamo assumere nel più breve tempo possibile, penso che il governo debba lavorare nelle prossime ore per dare una risposta positiva a questa richiesta". Il ministro della Salute non promette nulla, ma garantisce "massima disponibilità" da parte sua e propone un confronto nel governo nelle prossime ore sul tema. Invece sul rapporto tra Stato e Regioni, Speranza ha puntato il dito: "Sono prevalse pulsioni ultrafederaliste o ultracentraliste, io credo invece nella necessità di sedersi con i governatori per trovare un equilibrio". Tornando alla pandemia, il ministro della Salute ha rassicurato ancora una volta i cittadini: "Siamo ancora in una situazione non semplice ma una svolta è vicina".

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