Spari in spiaggia e declassamento del lupo: cosa prevedono gli emendamenti al ddl Caccia

Spari in spiaggia, declassamento del lupo e depotenziamento dell'Ispra. Sono questi alcuni dei contenuti del Ddl Caccia attualmente in discussione nelle Commissioni Ambiente e Agricoltura del Senato. Molti di questi erano stati eliminati dalla criticatissima bozza del testo ancora prima di essere ufficialmente depositata.
In quell'occasione, il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida aveva accusato gli ambientalisti e i volti noti che si erano esposti contro il suo disegno di legge di "diffondere fakenews" e di aver ingaggiato una "battaglia mediatica". Oggi invece gli emendamenti presentati dai principali colleghi di partito di Lollobrigida e dagli altri esponenti della maggioranza ricalcano quegli stessi contenuti.
Il termine per presentare gli emendamenti era il 4 agosto, e da diversi giorni sono iniziate le interlocuzioni tra le associazioni e i politici. Il bilancio degli attivisti però è fortemente negativo, come spiega a Fanpage.it Domenico Aiello, responsabile tutela giuridica della Natura del WWF Italia: "Mina principi fondamentali della protezione ambientale, con ricadute gravi anche sulla sicurezza pubblica e sulla libertà dei cittadini".
Cosa prevedono gli emendamenti
Proprio in previsione dell'inizio della discussione da parte delle Commissioni, gli attivisti stanno provando a fornire ai senatori una propria analisi degli emendamenti, fornendo anche il parere dei principali enti scientifici. Recentemente, ad esempio, la comunità ornitologica italiana ha definito il ddl "anti-scientico" e un "ritorno al Medioevo".
Il ddl punta a riscrivere le regole per la gestione e la tutela della fauna selvatica della legge 11 febbraio 1992, n. 157, eliminando il termine "protezione" dal titolo. Oltre ai problemi di natura semantica, c'è una lunga serie di provvedimenti giudicati gravi dagli attivisti che in questi mesi hanno studiato il testo, a cominciare dal Wwf.
Gli emendamenti permettono che anche il demanio marittimo, cioè le spiagge libere, rientrino nei piani faunistico-venatori, consentendo quindi di sparare nelle aree costiere.
Vengono poi esclusi dall'elenco delle specie particolarmente protette il lupo (Canis lupus) e lo sciacallo dorato (Canis aureus), realizzando così il declassamento dello status di protezione del lupo iniziato in sede europea.
C'è poi il capitolo Ispra, l'ente che in Italia si occupa della fauna selvatica, con il compito di dare pareri necessari che pur non essendo vincolanti sono ritenuti inaggirabili in caso di decrerti di abbattimenti e iniziative analoghe. Oggi è sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'Ambiente, ma con la pioggia di emendamenti presentati dai senatori della maggioranza passerà sotto l'egida direttamente della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In più, per dare maggiore libertà di gestione degli animali, e delle attività venatorie, le Regioni potranno istituire i loro Istituti regionali per la Fauna Selvatica (IRFS) in qualità di organo scientifico e tecnico. Proprio a Fanpage.it, il responsabile del servizio coordinamento fauna di Ispra, Piero Genovesi, aveva espresso forti perplessità circa l'impegno delle amministrazioni regionali a fornire dati sulle attività venatoria svolta sul loro territorio. La richiesta di avere maggiori informazioni, e meglio circostanziate, rischia di trovare un muro nell'istituzione di un nuovo ente che rischia di diluire ancora di più . Un'opera iniziata già con il Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale (Ctfvn).
C'è poi l'istituzione, presso il Ministero dell'agricoltura di un apposito "Ufficio Caccia" con funzioni di indirizzo, coordinamento, monitoraggio e supporto tecnico-scientifico in materia di gestione faunistico-venatoria.
Il WWF: "Gravi effetti su sicurezza pubblica e libertà"
Raggiunto da Fanpage.it, il responsabile tutela giuridica della Natura del WWF Italia, Domenico Aiello, spiega: "Il DDL caccia, aggravato dagli emendamenti della maggioranza, rappresenta un attacco frontale al sistema di tutela della fauna selvatica e della biodiversità, già indebolito da interventi normativi regressivi approvati nella legislatura in corso, da ultimo il declassamento del lupo e l’abolizione del divieto di caccia sui valichi montani".
"Il testo – continua l'attivista – mina principi fondamentali di protezione ambientale, con ricadute gravi anche sulla sicurezza pubblica e sulla libertà dei cittadini. Ora la responsabilità è nelle mani del Parlamento e del Governo, chiamati a decidere se sacrificare l’interesse collettivo per convenienze elettorali. Il WWF non arretrerà: continueremo a opporci con forza, sostenuti dalle oltre 90.000 firme raccolte sino ad oggi con la petizione Stop Caccia Selvaggia".