Sondaggio, sul premierato gli italiani si spaccano: l’importante è che il Quirinale resti super partes

Il governo Meloni ha deciso di riportare al centro del dibattito la questione delle riforme istituzionali. Nelle ultime settimane, così, si è discusso di soluzioni alternative: premierato con l'elezione diretta del capo del governo, presidenzialismo con l'elezione del presidente della Repubblica, modello alla tedesca, modello alla francese… oltre alle discussioni su che effetto avrebbe tutto questo in Italia.
Chi preferisce cosa, partito per partito
Secondo un sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera, un italiano su quattro ritene che la riforma migliore sia il premierato: un sistema, cioè, in cui il presidente del Consiglio viene eletto direttamente dalla popolazione e può nominare e revocare i suoi ministri. Questa è anche la riforma su cui, secondo Giorgia Meloni, potrebbe essere più facile una convergenza anche con gli esponenti delle opposizioni.
Se il 25% preferisce il premierato, però, c'è anche un 26% che dice di non volere nessuna elezione diretta, né del capo del governo né del presidente della Repubblica. Questa è una posizione molto popolare tra gli elettori del Pd (la sceglie il 53% di loro) ed è anche la preferita dei sostenitori del Movimento 5 stelle (32%), mentre raccoglie il 25% di chi vota altre liste (escluso il centrodestra).
Tra gli elettori di Fratelli d'Italia – la prima forza politica del Paese per numero di voti, anche secondo i sondaggi – l'opzione nettamente preferita è il premierato (44%), che stacca anche il presidenzialismo (34%). Quasi nessuno rinuncia all'elezione diretta (il 5%), mentre tra gli altri elettori del centrodestra questa opzione non è del tutto marginale (15%). Anche tra chi vota Forza Italia o Lega, comunque, la preferenza è per il premierato rispetto al presidenzialismo, ma di poco: 36% contro il 33%. Sempre sul premierato, gli elettori del Pd non sono del tutto opposti (21%), come quelli del M5s (23%), mentre la differenza è più forte sul presidenzialismo: lo vorrebbe solo il 13% dei sostenitori dem, contro il 29% dei pentastellati.
Il presidente della Repubblica deve restare super partes
Se le divisioni di partito emergono in modo piuttosto chiaro quando si parla di forma di governo, il tema che tende a unificare tutti è il presidente della Repubblica. In particolare, la necessità che al Quirinale ci sia una figura super partes è "molto" o "abbastanza importante" per due elettori su tre (il 66%), una soglia mantenuta o superata tra chi vota Fratelli d'Italia (83%), Lega o Forza Italia (67%), ma anche Movimento 5 stelle (75%) e soprattutto Pd, dove si arriva al 94%. In linea con questa necessità di un equilibrio tra le istituzioni, il 61% ritiene molto (28%) o abbastanza (33%) importante che il Parlamento mantenga il suo ruolo, per aspetti come l'elezione del presidente della Repubblica, la fiducia al governo e il potere legislativo.
Va detto che c'è un 29% della popolazione che non sa cosa rispondere, quando gli si chiede quale sia la forma di governo migliore, soprattutto tra gli indecisi e gli astenuti per quel che riguarda il voto politico. Allo stesso tempo, c'è un certo scetticismo: solo il 12% della popolazione ritiene che le riforme istituzionali siano prioritarie, mentre il 19% pensa che servano dei miglioramenti. Il 20% pensa che le emergenze siano altre, e ben il 24% pensa che sia un tentativo di spostare l'attenzione pubblica da temi come lavoro, disuguaglianze ed economia.