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Riforma del premierato in Italia, il significato e l’iter per l’elezione diretta del premier

Il governo Meloni accelera sul premierato, ovvero l’elezione diretta del presidente del Consiglio: il Cdm ha approvato il ddl presentato dalla ministra Casellati, comincia l’iter della riforma costituzionale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'Italia del futuro potrebbe eleggere direttamente il presidente del Consiglio. Il governo Meloni è infatti pronto a cambiare sistema virando verso il premierato, attraverso una riforma costituzionale. La ministra Casellati ha portato il testo in Cdm, che lo ha approvato all'unanimità, dopo mesi di consultazioni e confronti, anche con le opposizioni. Si tratterebbe, in sostanza, di rafforzare i poteri del presidente del Consiglio, e più in generale della possibilità di eleggerlo in maniera diretta. Una proposta su cui il costituzionalista Volpi, intervistato da Fanpage.it, non ha nascosto enormi dubbi.

Come funziona il premierato e quali poteri ha il primo ministro

Con premierato si intendono molte cose diverse, ma tendenzialmente i temi fondamentali sono due: più poteri per il primo ministro – che nel Regno Unito viene chiamato premier – ed elezione diretta dello stesso. Il presidente del Consiglio, in un certo senso, è la versione italiana del primo ministro. E perciò si tratterebbe di allargare i suoi poteri e prevederne l'elezione da parte dei cittadini. Attualmente viene incaricato dal Presidente della Repubblica. Tra i poteri in più ci sarebbe la possibilità di nominare e revocare l'incarico direttamente ai suoi ministri, ma anche la cosiddetta sfiducia costruttiva: non si può togliere la fiducia a un governo se non viene accordata contestualmente a un altro esecutivo. Il punto, però, è che una riforma italiana in merito sarebbe tutta da scrivere. Gli esempi che abbiamo, e vengono da altri Paesi, sono tutti differenti tra loro.

La differenza tra premierato, presidenzialismo e semipresidenzialismo

Il presidenzialismo e il semipresidenzialismo sono sistemi che si basano sul fatto che la maggior parte del potere sia nelle mani del presidente della Repubblica, o comunque il capo dello Stato. Nel presidenzialismo, ad esempio quello americano, le figure del presidente e del primo ministro (o presidente del Consiglio) coincidono: Joe Biden, per capirci, è sia capo di Stato che di governo. Nel semipresidenzialismo, ad esempio quello francese, il capo dello Stato nomina il primo ministro. In entrambi i casi il presidente ha una funzione politica – e non super partes come succede in Italia – dato che viene eletto direttamente dai cittadini. Il premierato, se lo intendiamo come elezione diretta del primo ministro, è stato utilizzato solo in Israele in passato. Mentre in Germania il cancelliere ha più poteri del presidente del Consiglio.

Il premierato in Italia e la riforma costituzionale del governo Meloni

La parola premierato compare in Italia per la prima volta grazie alla commissione bicamerale del 1997, voluta dall'allora presidente del Consiglio, Massimo D'Alema. E in effetti il progetto di riforma prevedeva più o meno quanto detto finora: elezione diretta del capo del governo, possibilità di nominare e revocare i ministri e fiducia monocamerale (solo Montecitorio). Il progetto naufragò e se ne tornò a parlare quasi dieci anni dopo su proposta di Silvio Berlusconi: elezione diretta e nomina e revoca dei ministri vennero bocciate dagli elettori al referendum costituzionale del 25 e 26 giugno 2006. Ora, con la proposta del governo Meloni, approvata dal Consiglio dei ministri, c'è un nuovo tentativo di portare a termine una riforma costituzionale.

Il possibile iter per la riforma del premierato in Italia

Per introdurre il premierato, bisognerà intervenire sul titolo terzo della parte seconda della Costituzione, che prevede l'organizzazione del governo. Ad esempio all'articolo 92, comma 2, si legge:

Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.

Questo articolo, eventualmente, dovrà essere riscritto. Il percorso di una riforma costituzionale prevede la procedura aggravata, che tradotto significa doppia approvazione da parte di entrambe le Camere (o una volta sola se c'è la maggioranza dei due/terzi). Poi può essere richiesto il referendum costituzionale – che in questo caso non prevede il raggiungimento di un quorum dei votanti – con i cittadini chiamati a decidere se confermare o bocciare la riforma.

Gli esempi della Germania e di Israele: cancellierato e premierato elettivo

In Germania il capo dell'esecutivo è il cancelliere, come il premier o il presidente del Consiglio. Ma nonostante venga eletto dal Parlamento (e non direttamente), ha molti più poteri rispetto al capo di governo italiano: il cancelliere ha una fiducia personale con il Parlamento – slegata perciò dal governo – e può nominare e revocare i suoi ministri. L'unico esempio di premierato come elezione diretta del capo del governo è quanto avvenuto in Israele tra il 1992 e il 2002, in un sistema democratico che poi è stato modificato.

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