
Le tribolazioni all'interno della Maggioranza di Governo, le tensioni fra le fila delle opposizioni, la crisi di Governo appena calendarizzata con la moral suasion del Presidente della Repubblica: senza alcun dubbio sono questi i temi principali dell'agenda politica degli ultimi giorni. Una situazione estremamente fluida ed in continuo mutamento che vede le differenti forze politiche di fronte a scelte fondamentali per lo scenario politico futuro. E come sempre i questi casi, una rilevanza enorme vengono ad acquistarla i vari sondaggi d'opinione, che testimoniano (o meglio dovrebbero farlo) il modo in cui i cittadini reagiscono ai mutamenti di scena ed alle trasformazioni del panorama politico – istituzionale.
A dire la verità però, mai come ora la confusione e le differenti interpretazioni regnano sovrane anche nel campo dei sondaggi, come testimoniato dalle ultime contemporanee rivelazioni di due diversi istituti, la Crespi Ricerche e il Sondaggio Piepoli. Basti solo qualche dato, con Il Popolo delle Libertà che per Crespi sarebbe al 26%, mentre per Piepoli al 31%; il Partito Democratico dal 23% al 25,5%, la Lega Nord (12,5 – 10,5), UDC 6,3 – 5,4, IDV 6,1 – 5,4 e Movimento 5 stelle 3,1 – 2,5. Laddove i due sondaggi differiscono in maniera più significativa è sul risultato che otterrebbe alle urne la compagine fondata da Gianfranco Fini, con Crespi che vede Futuro e Libertà addirittura all'8,8% e Piepoli che la relega ad un meno influente 5%; entrambi i sondaggi confermano invece il buon riscontro che avrebbe Sinistra e Libertà di Nichi Vendola, che si attesterebbe attorno al 6,5% dei consensi. Tra i ministri in carica invece, premiato Brunetta con il 50% dei cittadini che rivelano di avere fiducia nel suo operato, mentre Maroni sale al 48% ed Alfano al 47% con Bondi che cala al 36% dopo il controverso crollo di Pompei.
