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Slitta ancora l’ok alla pillola anticoncezionale gratis: Aifa prende tempo per “approfondimenti”

L’Aifa fa sapere di aver bisogno di altri approfondimenti sulla rimborsabilità prima di deliberare l’ok definitivo alla gratuità della pillola anticoncezionale.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per la pillola anticoncezionale gratis si dovrà aspettare ancora. Il Consiglio di amministrazione dell'Aifa, la cui decisione era attesa per oggi, ha appena comunicato che "non sussistono gli elementi essenziali per deliberare" sulla gratuità della pillola anticoncezionale e pertanto ha chiesto ulteriori "approfondimenti". A fine aprile era arrivato il primo via libera del Comitato prezzi e rimborsi dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che aveva dato il suo ok all'erogazione gratuita della pillola anticoncezionale, per le donne di tutte le fasce d'età, con un costo stimato di circa 140 milioni di euro l'anno. Le donne italiane spendono ogni anno in totale 230 milioni in contraccettivi orali per 14,5 milioni di confezioni di pillole vendute.

Tocca appunto al Consiglio di amministrazione dell'Aifa valutare se il parere favorevole espresso della Commissione tecnico scientifica e dal Comitato prezzi e rimborsi sulla rimborsabilità dei contraccettivi orali possa tradursi o meno in un via libera alla gratuità della pillola anticoncezionale.

Durante un question time il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, rispondendo al posto del ministro della Sanità Schillaci, aveva sottolineato che il compito del Cda dell'Aifa sarebbe stato quello di verificare la "compatibilità della tenuta finanziaria delle scelte operate nel settore farmaceutico per l'impatto della relativa spesa sul Fondo sanitario nazionale, stimato in circa 140 milioni di euro", e dunque di controllare che non vi sia uno sfondamento del tetto programmato della spesa farmaceutica.

Il Cda dell'agenzia, informa una nota, "ha preso atto che le commissioni consultive dell'agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il sistema sanitario nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità. Per esempio, per tutte le donne in età fertile, per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino a 19-26 anni come avviene in alcuni Paesi europei e nelle 6 regioni italiane che offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale. Il Cda ha rilevato dunque che non sussistono gli elementi essenziali per deliberare".

"Come di consueto – si legge ancora – il Cda afferma di essere pronto a svolgere il suo ruolo e ad esprimere compiutamente il suo parere non appena disporrà dell'adeguata istruttoria richiesta alle Commissioni consultive. Inoltre, con queste indicazioni, il Consiglio si impegna ad attivare un tavolo di concertazione con i ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni".

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