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Sicurezza, norme anti-risse in arrivo. Daspo per i violenti: vietato ingresso ai luoghi della movida

Tra le modifiche ai decreti sicurezza è prevista anche una misura che vieta l’accesso ai locali e ai pubblici esercizi a chi si è distinto per vicende di violenza negli ultimi tre anni. Dopo le ultime tristi vicende di cronaca, il governo pensa a una sorta di Daspo, in altre parole, che impedisce l’accesso a bar e altri luoghi della movida ai violenti.
A cura di Annalisa Girardi
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Domani sera il Consiglio dei ministri si riunirà per trattare, tra le altre cose, delle modifiche ai decreti sicurezza. In cui sarà inserita anche una nuova norma anti-risse. Il provvedimento è stato preparato dai ministri della Giustizia e degli Interni, Alfonso Bonafede e Luciana Lamorgese, e ha l'obiettivo di prevenire episodi di violenza specialmente nei luoghi della movida, che purtroppo la cronaca ha più volte testimoniato. Sarebbe prevista anche una misura che vieta l'accesso ai locali e ai pubblici esercizi a chi si è già distinto per vicende di violenza negli ultimi tre anni: una sorta di Daspo, in altre parole, che impedisce l'accesso a bar e altri luoghi della movida ai violenti.

Il questore potrà vietare l'accesso a determinati locali o pubblici esercizi a chiunque negli ultimi tre anni sia stato denunciato per un reato commesso in occasione di gravi disordini avvenuti in pubblici esercizi, in locali di pubblico intrattenimento o nei loro paraggi. Sarà in questo senso inoltre importante determinare se la condotta di tali soggetti possa rappresentare un pericolo per la sicurezza. Per questa ragione il questore potrà disporre la misura anche nei confronti condannati anche con sentenza non definitiva per i quegli stessi reati.

Per ricapitolare, potrà essere disposto il divieto di accesso ai luoghi di intrattenimento nei confronti di persone che abbiano commesso reati in occasione di gravi disordini avvenuti in appunto nei pubblici esercizi e che per i tali siano state poste e in stato di arresto o di fermo convalidato dall’autorità giudiziari oppure condannate, anche con sentenza non definitiva. Per chi viola la Daspo la reclusione massima non sarà più a un anno (come previsto attualmente), ma salirà a due anni. Inoltre, è prevista anche una multa da 8 mila a 20 mila euro.

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