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Sea Watch, Francia: “Gestione di Salvini inaccettabile”. Ministro: “I barconi li manderemo da loro”

Ancora un botta e risposta tra Francia e Italia, questa volta per il caso Sea Watch. Parigi attacca Salvini, dicendo che il suo comportamento nella gestione della vicenda “non è accettabile”. A stretto giro arriva la replica del ministro degli Interni: “Il governo francese la smetta di insultare e apra i suoi porti, gli italiani hanno già accolto (e speso) anche troppo. Prossimi barconi? Destinazione Marsiglia”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Francia bacchetta l'Italia per la gestione del caso Sea Watch. L'Italia "non è un Paese indegno", ma il comportamento del vicepremier e ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini, sulla questione dei migranti "non è accettabile". Sono le parole della portavoce del governo francese, Sibeth Ndiyaye, intervistata questa mattina da BFM-TV sul caso della nave tedesca battente bandiera olandese. Nell'intervista al giornalista Jean-Jacques Bourdin, Ndiaye ha anche affermato che l'Italia non è stata "all'altezza" sull'accoglienza dei migranti.

La portavoce del governo francese è però più cauta sulla vicenda giudiziaria della comandante Carola Rackete: "È evidente che si debba rispettare la giustizia di un Paese sovrano. È la cosa che pretenderei per la Francia da parte di qualsiasi altro Paese ed è quello che facciamo in ogni circostanza", aggiungendo che la Francia non intende dunque chiederne "la liberazione".

E ancora: "Esistono delle norme marittime e queste norme marittime ci dicono che quando ci sono persone in pericolo in mare, vanno depositate nel porto più vicino e più sicuro. E in questo caso si tratta di porti italiani". Anche minacciando una motovedetta italiana?, chiede l'intervistatore. "Parliamo di vite umane – risponde Ndiaye – ed ogni morto è un morto di troppo. Quindi, evidentemente, quando ci sono delle leggi del mare che si possono applicare, si devono applicare". La portavoce sottolinea poi "la solidarietà" della Francia nei confronti dell'Italia nella ridistribuzione dei rifugiati e invita le ong ad agire con "cautela", in particolare, nel modo "in cui agiscono nel Mediterraneo". La portavoce del governo francese difende le organizzazioni umanitarie, sottolinenado di non aver pensato "mezzo secondo che ci siano le Ong che deliberatamente, scientemente, decidano di andare a farsi complici dei passeurs, ma abbiamo circostanze in cui la loro presenza può essere utilizzata" come "punto d'appoggio" ai trafficanti.

Per il ministro degli Interni Matteo Salvini si tratta di un'inaccettabile invasione di campo: "‪Il mio comportamento sull’immigrazione è inaccettabile? Il governo francese la smetta di insultare e apra i suoi porti, gli italiani hanno già accolto (e speso) anche troppo". E minaccia: "Prossimi barconi? Destinazione Marsiglia".

‘Mediterranea Saving Humans' torna in zona Sar libica

Mentre la capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete è ai domiciliari ad Agrigento e attende la decisione del gip sulla convalida dell'arresto, un'altra nave delle ong torna nel Mediterraneo: "Siamo partiti. Mediterranea Saving Humans torna in mare", scrive la piattaforma umanitaria via social, spiegando che le fasi di salvataggio non verranno effettuate con la nave ‘Mare Jonio', "che assurdamente rimane dietro il cancello di un porto per avere salvato 30 vite", ma con un natante, ‘Alex', utilizzato finora come barca appoggio. "Ancora una volta siamo in mare per salvarci", viene sottolineato, aggiungendo che tuttavia non saranno soli, perché "Open Arms e Aylan Kurdi di Sea-Eye saranno insieme a noi". 

Salvini avverte Open Arms, della ong spagnola Proactiva Open Arms, tornata in mare lo scorso 27 giugno: "L'Open Arms è una nave spagnola e se cercherà di entrare nelle acque italiane avrà lo stesso trattamento della Sea Watch". 

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