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Scuola, vanno in pensione 42mila docenti (anche con quota 100): ma nessuno li sostituirà

Con la fine dell’anno scolastico andranno in pensione 42mila docenti, di cui oltre la metà grazie alla quota 100. Eppure a settembre questi insegnanti non verranno rimpiazzati con nuove assunzioni. A mettere una pezza ci saranno dei supplenti, che rimarranno quindi precari, che potrebbero essere fino a 170mila.
A cura di Stefano Rizzuti
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Sempre più pensionati, sempre meno assunti per sostituirli. La promessa di un nuovo assunto per ogni pensionato con la quota 100 sembra sempre più difficile da realizzare, almeno nel mondo della scuola. Come spiega la Repubblica, ad agosto andranno in pensione 42mila docenti, ma per ora non è prevista in alcun modo la loro sostituzione con assunzioni stabili. Tra i pensionamenti poco più di 22mila saranno con la quota 100, ovvero con l'uscita anticipata dal lavoro per chi ha almeno 62 anni di età e 38 di contributi versati. Ma nessun precario li sostituirà. Finora la sostituzione, negli ultimi anni, è sempre avvenuta con il 50% di stabilizzazioni e il 50% di trasferimenti. Quest’anno, però, non dovrebbe essere così. Il governo non ha confermato questo meccanismo, ma, anzi, sembra aver tagliato sull’istruzione.

Tanto che il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, nel 2018 ha ammesso che i tagli erano serviti per finanziare reddito di cittadinanza e quota 100. Ora, invece, serviranno per finanziare la flat tax, spiega ancora Repubblica. Sempre il quotidiano romano riporta che il sistema informatico del Miur (Sidi) aveva censito 17.614 posti vuoti nell’organico. Posti che, a quanto sembra, non verranno offerti ai precari, non essendo prevista una emissione in ruolo per chi lavora con le supplenze annuali.

La deputata del Pd, Simona Malpezzi, ha presentato un’interrogazione parlamentare chiedendo perché il governo “non abbia stanziato un solo euro”: “L’esecutivo trova i soldi per mandare in pensione i docenti con quota 100 e non li trova per sostituirli con i docenti precari. Così prolifera il fenomeno delle supplenze e non si assicura il corretto avvio del prossimo anno scolastico”. Un concetto espresso in maniera similare, in un’altra interrogazione, anche dalla 5 Stelle Lucia Azzolina, che parla di 20mila pensionamenti (escludendo quelli anticipati) e ritiene auspicabile che i posti liberati servano “al 50% per le immissioni in ruolo a tempo indeterminato e al 50% per le operazioni di mobilità. Se così non fosse si dovrebbero attribuire nuove supplenze su quei posti con un aggravio del fenomeno della supplentite”.

Secondo le stime di Repubblica, a settembre ci potrebbero essere 170mila docenti precari, pari a circa un quinto dell’intero corpo docente. Lo scorso anno scolastico si è concluso, secondo la Cgil, con 95mila insegnanti precari, nonostante le previsioni di Bussetti di non superare gli 80mila. A questi si devono quindi aggiungere i 42mila pensionati che non verranno sostituiti. C’è poi la questione dei 59mila docenti il cui ingresso in ruolo è stato approvato dal ministero delle Finanze: oltre la metà, però, potrebbe essere irreperibile per la mancanza di candidati in alcune materie, come quelle scientifiche. Alla fine, quindi, l’ipotesi è che ci siano tra i 160 e i 170mila precari per il prossimo anno scolastico.

La replica del Miur

Dal ministero dell'Istruzione fanno sapere che sono in corso le operazioni di avvio del nuovo anno scolastico: oggi il ministro ha incontrato gli uffici scolastici regionali per la pianificazione delle attività "che si stanno svolgendo con notevole anticipo. Ad agosto partiranno le assunzioni in ruolo per la sostituzione dei pensionati e la copertura dei posti vacanti. I posti eventualmente scoperti, i cui numeri reali saranno disponibili solo a fine agosto, saranno assegnati a supplenti annuali, come avviene normalmente". Dal Miur sottolineano che il ministro Bussetti "sta avviando una nuova stagione di concorsi. La prossima settimana uscirà un bando da 17mila posti per la Scuola dell'infanzia e la Primaria. Entro fine anno sarà bandito il concorso per la Scuola secondaria: 24mila posti andranno ai laureati che intendono intraprendere la carriera dell'insegnamento, altri 24mila ai precari storici che insegnano già da anni nelle scuole italiane e verranno stabilizzati. Nel frattempo il ministro ha già predisposto un decreto legge che sarà discusso a breve in Consiglio dei ministri che prevede, fra l'altro, la proroga delle graduatorie del concorso 2016 per poter assumere sui posti vacanti di questo anno e garantire insegnanti stabili in cattedra".

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