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Scontro Lega-M5S su Spadafora, Fico: “Non deve dimettersi, Salvini stia più attento al linguaggio”

Il presidente della Camera Roberto Fico è intervenuto in difesa del sottosegretario Vincenzo Spadafora, di cui Salvini ha chiesto le dimissioni: “È sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega alle Pari opportunità, quindi quando interviene così pubblicamente nell’ambito delle sue competenze lo fa perché ha analizzato un dato che vuole combattere con la delega che ha”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità Vincenzo Sapadafora (M5S) hanno centrato il bersaglio e hanno colpito esattamente dove dovevano: il ministro degli Interni è stato tacciato di ‘maschilismo', accusato di alimentare "una deriva sessista nel Paese". Tutto è partito dalle polemiche sollevate da Matteo Salvini sulla comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete. Per Spadafora si tratta di attacchi pericolosi: "L'ha definita criminale, pirata, sbruffoncella – ha detto il sottosegretario pentastellato in un'intervista a Repubblica – Parole, quelle di Salvini, che hanno aperto la scia dell'odio maschilista contro la Capitana, con insulti dilagati per giorni e giorni sui social". I primi a dare l'esempio del resto dovrebbero essere proprio i politici e soprattutto le massime cariche istituzionali. Tanto è bastato per scatenare un terremoto, inasprendo gli attriti tra Lega e M5S, che stavano, a fatica, rientrando negli ultimi giorni, anche sulla scia di un rinnovato accordo tra Viminale e Difesa, per il contrasto all'immigrazione.

I leghisti pretendono le scuse, e Salvini ha parlato esplicitamente di dimissioni del sottosegretario Cinquestelle. In sua difesa, per proteggerlo dal fuco incrociato che arriva anche dal Pd, è intervenuto anche il capo politico del M5S Luigi Di Maio. Poi è il presidente della Camera Roberto Fico a blindarlo: "Spadafora deve dimettersi? Certo, che no. Vincenzo Spadafora è sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega alle Pari opportunità, quindi quando interviene così pubblicamente nell'ambito delle sue competenze lo fa perché probabilmente ha analizzato un dato che vuole combattere con la delega che ha", ha detto a margine della conferenza organizzativa nazionale della Cisl – Bisogna avere responsabilità del linguaggio che si usa". 

Molto più cauto il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, secondo cui l'intera vicenda dovrebbe dissiparsi come una bolla di sapone: "Sono argomenti che non esistono e non voglio impegnare neanche un istante a rispondere a domande sul sessismo o sul maschilismo". Il ministro ha preferito non entrare nel merito della scontro tra il vicepremier leghista e il sottosegretario pentastellato, sottolineando di non voler fare "parafrasi o traduzioni" di espressioni usate dal segretario della Lega.

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