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Sanità, firmato il nuovo contratto per gli infermieri: aumenti fino a 172 euro e settimana corta, cosa cambia

C’è la firma sul nuovo contratto per il comparto sanità. Il rinnovo del Ccnl per il 2022-2024 coinvolge infermieri, ostetriche e personale sanitario non medico e prevede aumenti medi in busta paga fino 172 euro mensili lordi e gli arretrati degli ultimi due anni. Tra le novità anche una sorta di settimana corta “volontaria”, buoni pasto anche per il lavoro agile e più tutele in caso di aggressioni. “Ora subito al lavoro sul rinnovo 2025-2027”, ha commentato il ministro per la Pa, Paolo Zangrillo.
A cura di Giulia Casula
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È arrivata la firma sul nuovo contratto del comparto sanità. Il via libera al rinnovo del Ccnl relativo al triennio 2022-2024 si è raggiunto oggi nell'incontro all'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran): hanno sottoscritto i sindacati Nursind e Nursing up, Fials e Cisl mentre non hanno firmato i sindacati Cgil e Uil, come già avvenuto per la preintesa siglata a giugno. Il rinnovo coinvolge 581mila professionisti, tra infermieri, ostetriche, tecnici, amministrativi e personale sanitario non medico, e vengono previsti aumenti medi tra i 150 e i 172 euro mensili. Vediamo tutte le novità.

Di quanto aumentano gli stipendi per gli infermieri nel nuovo contratto

Il nuovo contratto per il personale del Ssn non medico contiene degli aumenti, che scatteranno già da novembre. Parliamo di cifre lorde, che possono arrivare fino a 172 euro al mese per tredici mensilità. Agli incrementi tabellari di circa 145 euro al mese si aggiungono le indennità di specificità infermieristica e di tutela del malato, assieme all'indennità di pronto soccorso, che sono state aggiornante. Oltre agli aumenti in busta paga, i dipendenti interessati riceveranno anche gli arretrati relativi al 2024 e 2025 (quelli dei due anni precedenti sono già stati corrisposti). Gli importi variano a seconda della professione e possono andare dai 900 ai circa 1200 euro. 

Dalla settimana corta su base volontaria alla tutela contro le aggressioni

Ma ci sono anche altre novità. Innanzitutto, viene allargata la platea dei possibili dipendenti che possono provare ad accedere all'area di elevata qualificazione. Potranno tentare la progressione di carriera non più solo coloro che hanno una laurea magistrale e un incarico di funzione di almeno 3 anni alle spalle, ma anche chi ha conseguito la triennale e 7 anni di esperienza nel campo.

Si prevede anche la possibilità in via sperimentale di poter articolare l'orario di lavoro di 36 ore settimanali su 4 giorni. Insomma una sorta di settimana corta, a condizione che ci sia l'adesione volontaria da parte dei lavoratori. Ancora – specificano dall'Aran – verranno riconosciuti i buoni pasto anche a chi lavora in modalità agile e a chi si trova in situazioni di disabilità o assiste familiari disabili, mentre vengono aggiornati alcuni aspetti degli incarichi già previsti dal precedente contratto, tra cui la possibilità di coniugare lo straordinario in presenza di incarico fino a un valore di 5mila euro.

Il contratto introduce anche un nuovo profilo, quella di assistente infermiere, una figura intermedia fra quella del professionista e dell'operatore sociosanitario. Tra quelle che Aran definisce "politiche e strumenti di age management" volte a favorire e a migliorare le condizioni di lavoro del personale con età media elevata rientrano la riduzione dei turni notturni per chi ha più di 60 anni, la possibilità di fruire delle ferie anche ad ore per eventuali necessità temporanee.

Un passaggio infine, riguarda la tutela del personale dalle aggressioni da parte di terzi: viene introdotto il patrocinio legale da parte dell'azienda, che quindi si farà carico delle spese in caso di eventuali processi e la possibilità, se richiesta dal dipendente, di supporto psicologico.

Il ministro Zangrillo: "Ora subito a lavoro sul rinnovo 2025-2027"

La firma definitiva del contratto del comparto Sanità 2022-2024 è "un importante risultato per il settore", l'ha definita il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. La trattativa è" stata molto complicata, ma è fondamentale essere giunti alla fine. Ora bisogna guardare immediatamente al prossimo contratto 2025-2027 per dare continuità alla contrattazione", ha commentato.

Anche Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, spinge per  "sbloccare l’iter della prossima tornata 2025-2027, come avevamo auspicato fin dall’inizio", ha dichiarato subito dopo la firma. Il nuovo contratto "contiene al suo interno tutta una serie di novità normative e sul piano dei diritti che ci avevano convinto subito della bontà dell’intesa, al netto delle purtroppo poche risorse stanziate", ha sottolineato. Il nuovo Ccnl "non richiederà grande lavoro, visto che il più è stato fatto con questa tornata appena chiusa. Si tratterà di aggiornare la parte economica alla luce di quanto già stanziato e di quanto stanzierà la manovra in discussione", ha aggiunto.

Il sindacato degli infermieri Nursing Up ha parlato di "un risultato che apre finalmente prospettive a chi per anni è rimasto invisibile". Ma "questo contratto non è affatto risolutivo", ha dichiarato il presidente Antonio De Palma. "È solo un punto di partenza: i veri giochi si faranno con il prossimo Ccnl", ha rimarcato. Dura la critica alle nuova manovra, che per il momento stanzia poche risorse a favore della sanità: "Rappresenta l'ennesima delusione, tra promesse evaporate, come quella sulla libera professione degli infermieri, dietro front e stipendi fermi al palo, con aumenti irrisori e un previsto piano di assunzioni del tutto insufficiente nel numero, e non certo risolutivo rispetto alla carenza di professionisti. Ci aspettiamo di tornare presto al tavolo più battaglieri che mai, perché la sanità non può più attendere", ha dichiarato.

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