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Salvini: “Lockdown nazionale sarebbe punitivo. Dove è possibile bisogna tornare alla normalità”

“Lockdown nazionale? Non ho dati, ma sono favorevole a intervenire dove la situazione è a rischio, non in Sardegna o dove non c’è aumento di contagi. No a interventi in modo generico, ma in modo chirurgico. Un lockdown nazionale sarebbe punitivo”: lo ha detto Matteo Salvini in un’intervista su Facebook. E sul vaccino contro il coronavirus sottolinea di essere contrario a qualsiasi obbligo, perché “la libertà non è un principio negoziabile”.
A cura di Annalisa Girardi
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Secondo Matteo Salvini un lockdown nazionale al momento sarebbe punitivo. Mentre il comitato tecnico scientifico, molto preoccupato per la diffusione delle varianti, valuta misure e restrizioni per frenare la curva dei contagi, il leader della Lega in un'intervista trasmessa su Facebook si schiera contro l'ipotesi di una chiusura generale del Paese: "È doveroso il ritorno alla vita dove si può. Lockdown nazionale? Non ho dati, ma sono favorevole a intervenire dove la situazione è a rischio, non in Sardegna o dove non c'è aumento di contagi. No a interventi in modo generico, ma in modo chirurgico. Un lockdown nazionale sarebbe punitivo".

Proprio questa mattina il Cts si è riunito per fare il punto sulla situazione epidemiologica nel Paese e l'adeguata risposta al nuovo aumento dei contagi. L'ultima ipotesi messa sul tavolo è quella di un lockdown generalizzato nei fine settimana, come si è fatto durante il periodo natalizio, in modo da limitare la circolazione e i contatti tra le persone. Si sta anche parlando di una stretta rispetto ai parametri che fanno scattare la zona rossa e di un inasprimento generale delle misure, come ad esempio un'anticipazione del coprifuoco di qualche ore.

In tutto questo, però, Salvini continua a parlare di riaperture. "Ho incontrato gli imprenditori del settore fitness e piscine e hanno indicato la data del 7 aprile, giornata mondiale della salute, come data di riapertura delle palestre e delle piscine: sarebbe un bel segnale, me ne farò promotore", ha assicurato.

Il leader della Lega non vuole quindi sentir parlare di lockdown. Alcuni esperti, tra medici e scienziati, suggeriscono però che una chiusura di qualche settimana potrebbe essere fondamentale nel dare la spinta necessaria alla campagna vaccinale. In questo modo, alla riapertura, si avrebbe già una buona parte della popolazione immunizzata contro il coronavirus. "L'intero governo sta lavorando perché si vaccinino tutti: chi non può o non vuole non deve essere messo nelle liste di proscrizione. Cosa significa passaporto vaccinale? Che uno senza passaporto, se non s'è vaccinato, non può viaggiare? Facciamo il tampone. La libertà è un principio non negoziabile, sono contro qualsiasi obbligo", ha commentato il segretario del Carroccio.

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