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Salvini cambia idea sul blocco dei licenziamenti, ora va prorogato oltre giugno

Il segretario della Lega, intervistato ad Agorà su Rai 3, spiega che “bisognerà pensare come prorogare il blocco dei licenziamenti anche aiutando le aziende e i loro dipendenti”, perché “il 30 giugno è dietro l’angolo”. Dopo aver detto, alcuni mesi fa, che non sarebbe dovuto andare oltre giugno. Salvini rilancia anche sull’immigrazione: “Non è possibile che nell’estate della ripartenza sbarchino decine di migliaia di clandestini”. E promette che il governo Draghi non ha nessuna data di scadenza.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Riaperture, lavoro, il centrodestra e, ancora, i migranti. Matteo Salvini detta la linea della Lega, ma stavolta cambia idea: "Bisognerà pensare come prorogare il blocco dei licenziamenti anche aiutando le aziende e i loro dipendenti, il 30 giugno è dietro l'angolo", spiega ad Agorà su Rai 3. "Per alcuni settori sicuramente bisogna prorogare il blocco – continua – penso al commercio, al vino, ai salumi, settori che vanno assolutamente aiutati". E rilancia: "Bisogna ragionare con i sindacati per fare qualcosa". Solo due mesi fa il segretario della Lega chiedeva di non prolungare oltre giugno il blocco dei licenziamenti, perché "non c'è lavoro se non c'è impresa e non puoi ingessare le imprese".

Salvini torna sul tema dell'immigrazione, soprattutto dopo la ripresa dei viaggi nel Mediterraneo verso l'Italia: "Devo parlarne con Draghi – commenta il segretario della Lega – non è possibile che nell'estate della ripartenza sbarchino decine di migliaia di clandestini". L'ex ministro dell'Interno dice anche di non credere che il governo attuale abbia una data di scadenza, perché "sarebbe irrispettoso chiedere oggi a Draghi cosa vuole fare in futuro". E sui candidati del centrodestra alle prossime amministrative spiega che ci sarà unità e lancia una riunione la prossima settimana, nessuna preoccupazione per i sondaggi, che vedono la Lega in calo e Fratelli d'Italia sempre più vicino.

Il segretario della Lega preme ancora l'acceleratore sulle riaperture, che non sono mai abbastanza: "Le piscine al chiuso sono tremila in Italia, non capisco perché debbano attendere il primo luglio – commenta Salvini – Così come i matrimoni, perché attendere fino al 15 giugno?". E sull'abolizione del coprifuoco, diventata una battaglia pubblica della Lega con tanto di raccolta firme, ricorda che "nel decreto è previsto che le Regioni bianche non avranno coprifuoco e fra pochi giorni in parecchie avranno i dati epidemiologici sotto controllo, quindi è nella natura delle cose".

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