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Rottamazione, ora arriva anche per multe stradali e tasse locali: come funziona e chi riguarda

Il decreto sulla crescita approvato dal Consiglio dei ministri introduce l’estensione della definizione agevolata – ovvero la rottamazione delle cartelle – agli enti locali. Il che vuol dire che i contribuenti che hanno debiti con comuni, province, città metropolitane e regioni potranno saldarli senza pagare interessi né sanzioni. L’agevolazione riguarderà multe stradali, Imu, Tasi, Tari e altre imposte locali.
A cura di Stefano Rizzuti
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La rottamazione si estende anche alle tasse locali: Imu, Tasi, Tari e persino le multe stradali. Con l’approvazione in Consiglio dei ministri del dl Crescita – con riserva, quindi suscettibile ancora di ingenti modifiche – arriva la definizione agevolata anche per le entrate regionali e degli enti locali. Ovvero, la rottamazione delle cartelle già esistente per i debiti contratti dal contribuente con l’erario si allarga ora anche agli enti locali. Si tratta, in sostanza, di un condono fiscale di cui potranno avvalersi regioni, comuni, province e città metropolitane per riscuotere i crediti con i cittadini che non hanno saldato tasse e imposte territoriali. La rottamazione a livello comunale, provincia e regionale riguarderà ingiunzioni di pagamento provenienti da amministrazioni locali nel periodo tra il 2000 e il 2017.

Rottamazione per enti locali, come funziona e chi riguarda

La rottamazione riguarderà le multe stradali, l’Imu, l’Irap, la Tasi, ma anche la tassa sui rifiuti e altre imposte locali. Per aderire il contribuente deve aver quindi ricevuto i provvedimenti di ingiunzione tra il 2000 e il 2017 e avrà poi la possibilità di pagare l’importo dovuto senza sanzioni né interessi. La norma prevista nel decreto Crescita “introduce la possibilità per gli enti territoriali di disporre la definizione agevolata delle proprie entrate, anche tributarie, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale, stabilendo l’esclusione delle sanzioni”. Per le multe, trattandosi già di sanzioni, verranno eliminati – aderendo a questa rottamazione – solamente gli interessi.

Saranno le singole amministrazioni a decidere se vorranno aderire o meno a questa nuova rottamazione a livello territoriale: per regioni, province, comuni e città metropolitane ci sarà piena autonomia. Entro 60 giorni dall’approvazione del decreto legge sulla crescita dovrà arrivare la delibera che stabilirà le regole: difatti proprio in quell’atto verranno decisi i criteri, ma anche le modalità della rottamazione, i tempi per presentare le istanze di adesione e le modalità di pagamento della definizione agevolata.

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