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Ronzulli a Fanpage.it: “Su scuola governo in ritardo, ora obbligo vaccinale per tutti i lavoratori”

In un’intervista a Fanpage.it la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli torna a chiedere le mascherine obbligatorie all’aperto: “Il governo avrebbe dovuto assumersi questa responsabilità in prima persona, senza delegarla a sindaci e prefetti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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La senatrice azzurra e vicepresidente del gruppo Forza Italia a Palazzo Madama, Licia Ronzulli, in un'intervista a Fanpage.it sostiene che il governo avrebbe dovuto intervenire prima sulla scuola, introducendo l'obbligo vaccinale – che scatterà dal prossimo 15 dicembre – fin dall'inizio dell'anno scolastico, per tutto il personale docente e non docente. L'esponente forzista è comunque contraria al vaccino obbligatorio per i più piccoli: "Vaccinerò mia figlia non appena possibile e spero che tutti i genitori facciano lo stesso, ma senza alcun obbligo per i bambini".

La parlamentate, fedelissima di Berlusconi, non esclude che possa essere votata una donna per il Quirinale. Ma se l'attuale presidente del Consiglio Draghi fosse davvero il prossimo Presidente della Repubblica, per Ronzulli la scelta migliore sarebbe tornare alle urne: "A 12 mesi dalla scadenza naturale della legislatura non ci sarebbe nessuno scandalo se finalmente restituissimo la parola ai cittadini".

Ritiene ancora necessario introdurre l’obbligo di mascherina all’aperto in zona bianca, misura varata con alcune ordinanze regionali e da diversi sindaci? In realtà l’obbligo esiste già, nei luoghi in cui c’è assembramento.

Credo che il governo avrebbe dovuto assumersi questa responsabilità in prima persona, senza delegarla a sindaci e prefetti. In questo modo si sarebbe anche dato un segnale più forte ai cittadini.

Rispetto all’obbligo di Green pass base sui mezzi pubblici, che è sicuramente una misura di difficile applicazione per via dei controlli, non sarebbe stato meglio introdurre l’obbligo di mascherina FFP2?

Il Green pass assolve a uno scopo indiretto che non è ottenibile né con le mascherine né con i tamponi, quello di incentivare la campagna vaccinale. Lo abbiamo visto fin dalla sua introduzione a luglio e lo stiamo rivivendo adesso con l’entrata in vigore di quello rafforzato. Le prenotazioni sono aumentate del 40% in pochi giorni.

Il governo per ora non sembra intenzionato a introdurre l’obbligo vaccinale per altre categorie, anche perché nei prossimi mesi si potrebbe arrivare al 90% dei vaccinati, e c’è stato un incremento delle prime dosi con il Super Green pass. Secondo lei potrebbe essere esteso anche a docenti universitari e ai lavoratori a contatto con il pubblico?

A mio avviso sarebbe dovuto essere già così. Credo sarebbe stato più opportuno prevederlo per tutti i lavoratori, pubblici e privati, che svolgono la propria attività a contatto con il pubblico.

Lei è stata tra i primi a chiedere l’obbligo vaccinale per gli insegnanti, la scorsa estate. Dal 15 dicembre scatta l’obbligo per tutto il mondo della scuola, il governo si è mosso in ritardo?

Il Green pass ha avuto il merito di contenere la situazione evitando sfuggisse di mano. Di certo, dal momento che il vaccino a breve sarà obbligatorio anche per il personale scolastico, tanto valeva prevederlo prima della ripresa delle lezioni a settembre. In politica la tempestività è una variabile fondamentale.

Per proteggere i ragazzi dovrebbe essere previsto secondo lei l’obbligo vaccinale per bambini? Per il momento il ministero ha detto che non intende muoversi in questa direzione.

Vaccinerò mia figlia non appena possibile e spero che tutti i genitori facciano lo stesso, ma senza alcun obbligo per i bambini.

Un'ipotesi allo studio è quella di garantire un tampone gratuito per i ragazzi over 12 che si spostano sui mezzi pubblici anche per andare a scuola, e che da oggi dovranno esibire il Green pass. È d'accordo?

Sarebbe una misura di buon senso. La priorità è che i ragazzi non perdano giorni di lezione. Non avrebbe senso mettere gli istituti in sicurezza, anche con il vaccino obbligatorio per gli insegnanti, per scongiurare il ritorno della dad e poi impedire agli studenti di prendere i mezzi per andare a scuola.

Sulle norme per la quarantena a scuola il governo ha fatto di nuovo marcia indietro, e non basta un solo caso per far scattare la dad. Cosa ne pensa? Si sta facendo abbastanza per garantire la sicurezza degli studenti?

La comunicazione schizofrenica di certo non aiuta a dare sicurezza agli italiani. Bene ha fatto quindi il Presidente Draghi a ritornare alla regola dei 3 alunni positivi per mettere una classe in quarantena. Bisogna contemperare il diritto alla salute dei nostri figli con l’esigenza di scongiurare la chiusura delle scuole.

Quanto è concreta l’ipotesi di un Mattarella bis al Colle? Secondo questo schema Draghi potrebbe restare a Palazzo Chigi fino al 2023, come si augura anche Berlusconi.

Mi pare che il presidente della Repubblica sia stato molto chiaro, in diversi contesti. In ogni caso sarà lui stesso a dare una eventuale nuova disponibilità. Abbiamo ritenuto e continuiamo a ritenere Sergio Mattarella un Presidente della  Repubblica autorevole, imparziale, che ha dato una svolta decisiva che ha consentito la nascita di questo governo, ha dato un contributo fattivo ad affrontare la più grande emergenza sanitaria ed economica che l’Italia ha conosciuto dal dopoguerra ad oggi.

Perché se Draghi fosse il prossimo Presidente della Repubblica sarebbero scontate le elezioni anticipate?

Spetta al Capo dello Stato convocare i comizi elettorali. Sarà lui, soltanto lui, a decidere se ci saranno le elezioni anticipate o meno. Il mio partito si è limitato a segnalare che difficilmente, in un contesto di quel tipo, sarà possibile ricostruire una maggioranza di emergenza nazionale.

Uno scenario possibile è che sia lo stesso Draghi a designare un nuovo presidente del Consiglio, come Franco o Cartabia, per consentire la fine della legislatura. Che ne pensa?

È tra le attribuzioni che la Costituzione conferisce al Capo dello Stato. Ascoltati i gruppi parlamentari durante le consultazioni, il Presidente della Repubblica può affidare l’incarico di formare un governo a un Presidente del Consiglio incaricato che, formata la squadra dei ministri, deve poi ottenere la fiducia delle Camere. Valuteremo ogni ipotesi senza pregiudizi come sempre. Ma a 12 mesi dalla scadenza naturale della legislatura non ci sarebbe nessuno scandalo se finalmente restituissimo la parola ai cittadini.

Secondo lei c’è la possibilità di eleggere questa volta una donna al Quirinale?

È una possibilità che esiste sempre. Sarebbe certamente un bel segnale per il Paese, per tutte le donne, ma prima del genere ci interessa che gli italiani possano avere un presidente all’altezza delle grandi sfide che aspettano l’Italia. Intanto, rivendico che solo grazie a Forza Italia, per la prima volta in questa legislatura abbiamo avuto il primo presidente del Senato donna, una giurista di qualità eccezionali.

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