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Romanzo Quirinale: è Draghi il candidato del Patto del Nazareno

Matteo Renzi e Silvio Berlusconi ne parlarono qualche mese fa e si trovarono d’accordo: il successore ideale di Giorgio Napolitano sarebbe il Governatore della Banca Centrale Europea. Che avrebbe anche l’ok dell’attuale inquilino del Colle….
A cura di Carlo Tarallo
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C’è un solo candidato alla Presidenza della Repubblica di cui si è discusso esplicitamente, una volta almeno, nei colloqui tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Quel candidato è Mario Draghi. Il Governatore della Banca Centrale Europea, si dissero i contraenti del Patto del Nazareno qualche mese fa, sarebbe il successore ideale di Giorgio Napolitano. E da allora, a quanto spiega chi è vicino al leader di Forza Italia, altri nomi non ne sarebbero stati fatti.

Silvio considera la nomina di Draghi alla Bce un suo successo personale – Berlusconi stravede per Draghi: la sua nomina al vertice della Bce la considera un successo personale, ed è difficile dimenticare le preoccupazioni che la “resistenza” di Lorenzo Bini Smaghi a lasciare il board della Banca Centrale Europea, procurò all’allora primo ministro. Era il giugno 2011: per ottenere l’ok alla nomina di Draghi, il governo francese chiese a Berlusconi le dimissioni di Bini Smaghi. E Silvio le ottenne, non senza fatica.

L’unico in grado di evitare tranelli e franchi tiratori – Il nome di Draghi, a maggior ragione oggi che Berlusconi non controlla più la metà dei parlamentari azzurri, sarebbe l’unico a non rischiare clamorose bocciature nel segreto dell’urna. Sarebbe estremamente tranquillizzante per l’Europa e sufficientemente “alto e nobile” da consentire a Matteo Renzi di farlo passare senza problemi, superando le prevedibili imboscate degli avversari interni, quelli che non vedono l’ora di restituire al Presidente del Consiglio il “favore” dei famigerati 101 che affossarono la candidatura di Romano Prodi.

Un po’ troppo ingombrante? Troppo caratterizzato come tecnocrate? Ma no: in fondo, è il ragionamento che fanno sia in Forza Italia che nel Pd, se non fosse stato per alcuni suoi interventi, sempre misurati ma incisivi, le tempeste finanziarie che hanno attraversato l’Europa avrebbero avuto effetti ben più pesanti.

Ok anche da Napolitano… – “All'interno del proprio mandato – disse Draghi nel luglio 2012, in un memorabile discorso pronunciato a Londra mentre infuriava la tempesta economica –  la Bce è pronta a fare qualunque cosa per preservare l'euro, e credetemi, questo basterà”. L’intervento del Governatore della Bce,  nel corso della Global Investment Conference, fece respirare Italia e Spagna, all’epoca investite in pieno dalla crisi e minacciate dai rispettivi spread alle stelle.  Particolare non secondario: l’attuale inquilino del Colle, Giorgio Napolitano, che avrà di certo un ruolo rilevante nella scelta del suo successore, considera Draghi il candidato ideale…

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