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Ristoranti e vestiti: dalla Francia all’Italia il business di Casa Pound

Ristoranti e negozi di vestiti: business e militanza politica sono un binomio inscindibile per i vertici dell’organizzazione neofascista Casa Pound. Con lo zampino dell’estrema destra francese alla corte di Marine Le Pen e del Front National.
A cura di Valerio Renzi
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Giornata di cortei e manifestazioni nella Capitale e non solo: la protesta degli studenti è stata pacifica ma Roma è ancora blindata per la mobilitazione di CasaPound. Contemporaneamente va in scena un presidio antifascista.

Via Capo d'Africa, al civico 6, a due passi dal Colosseo c'è l'Osteria Angelino dal 1899. Qui lo storico locale si è trasferito da qualche anno, da dopo che il padrone di casa è diventato il presidente di Casa Pound Gianluca Iannone, lasciando la sua storica casa in via Machiavelli. Il ristorante è stato inserito in quel distretto ‘nero' che si estende a Colle Oppio, tra locali e negozi che fanno riferimento al movimento neofascista con casa in via Napoleone III.

Cucina romana con qualche rivisitazione, ambiente caldo e niente che faccia pensare all'anima nera dei suoi proprietari, Angelino rappresenta l'anima imprenditoriale di Casa Pound, i cui vertici hanno intessuto tra di loro rapporti non solo politici ma anche di affari. Il locale è gestito dalla M.A.G. Srl di proprietà al 50% di Maria Bambina Crognale, la compagna di Gianluca Iannone, e di Annamaria Gravino. Quest'ultima è una giornalista del Secolo d'Italia, ma è anche legata a Marco Clemente, esponente milanese di Casa Pound ex marito della consigliera della provincia di Milano Roberta Capotosti e candidato nel 2011 nelle fila del Pdl. E non a caso Angelino ha una sua filiale anche nel capoluogo lombardo: la serranda è aperta dal 2014 in via Fabio Filzi, all'ombra del grattacielo Pirelli.

Nella visita al Campo 10, con saluto romano e ‘presente' marziale, nel cimitero maggiore di Milano lo scorso 29 aprile, Clemente e Iannone guidano le file ordinate dei militanti di Casa Pound. Amatriciana e camice nere, Angelino ha altre due filiali, una nella città spagnola di Malaga, l'altra a Punta Rocas, esclusiva località a 40 chilometri dalla capitale del Perù Lima.

Neofascisti francesi alla corte di Le Pen in affari con Casa Pound

Ristoranti e locali, ma non solo cucina romana. Grazie ai rapporti con la così detta ‘Gud connection', la rete politico/imprenditoriale che gira attorno a Frédéric Chatillon e al neofascismo francese finito alla corte di Marine Le Pen, i dirigenti di Casa Pound hanno allargato il loro interesse anche alla cucina francese. In Prati ha aperto alcuni anni fa Le Carré Français, di proprietà di Jildaz Mahé, sodale di vecchia data di Chatillon. Una sorta di spin off del lussuoso bistrot, è Le Carré Monti, in via Giovanni Lanza tra Monti e Colle Oppio, di proprietà della Biriribi Srl di proprietà dell'attivista Chiara Del Fiacco, che è anche la compagna del militante dell'estrema destra francese da qualche anno esponente di punta di Casa Pound Sébastien de Boëldieu, di Domenico Di Tullio, avvocato dell'organizzazione di estrema destra, e i francesi Pierre Simoneau e della Thibaut Baladier, entrambi provenienti dall'ambiente del Gud. E proprio Pierre Simoneau risulta essere il socio unico della Angelino Bross Srl, che rilevò il locale quando si trovava ancora in via Machiavelli.

Il neofascismo va in passerella

Altro ramo di interesse dei vertici di Casa Pound in campo imprenditoriale è l'abbigliamento, con il marchio Pivert. La società Pivert Srl è di proprietà per il 70% di Francesco Polacchi e per il 30% di Minerva Holding Srl, del padre dell'ex portavoce nazionale di Blocco Studentesco, l'organizzazione giovanile dei fascisti del terzo millennio. Pivert ha  sede legale al civico 31 di via Diomede Pantaleoni, a Roma Nord, dove ha sede anche Sca 2080, la società editrice de il Primato Nazionale, la rivista di Casa Pound, con cui condivide anche il numero di telefono.

Modello Pivert: moda e militanza nera

Accanto alla casa madre c'è la Pivert Milano Srls, che ha aperto da pochi mesi uno store alla presenza di Nina Moric, da qualche tempo testimonial fissa delle iniziative di Casa Pound. Pivert Milano è per un quarto dello stesso Polacchi – trasferitosi nella città meneghina per ragioni sentimentali  e imprenditoriali – mentre le altre quote sono di Massimiliano Frassy (amministratore delegato), Francesco Gaiara e Ludovica Minoli, tutti militanti dell'organizzazione.

L'apertura di uno store del marchio Pivert a Torino ha seguito lo stesso schema, della commistione da tra affari e militanza politica. Questa volta l'amministratore delegato della Pivert Torino Srls è Marco Racca, portavoce del movimento neofascista in Piemonte e candidato sindaco sotto la Mole di Casa Pound. Assieme a lui appaiono come soci Matteo Rossini, portavoce di Casa Pound a Torino, Domenico Dino Arnone, legale vicino all'organizzazione, e Federico Depretis, anche lui avvocato e già candidato nelle liste di Cp.

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