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Riforma della giustizia, ancora nessun accordo fra M5S e Pd sul processo penale

“Via libera alla riforma del processo civile che andrà in Consiglio dei ministri probabilmente già la prossima settimana”: queste le parole del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, al termine del vertice a palazzo Chigi. Sulla riforma del processo penale, però, ancora nessun accordo: tuttavia, Bonafede ha comunque messo in gioco due proposte affinché si arrivi a un compromesso tra Movimento Cinque Stelle e Partito democratico sulla riforma. Vediamo queste proposte.
A cura di Annalisa Girardi
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Ancora nessuna intesa sulla prescrizione: nel vertice sulla riforma della Giustizia che si è tenuto ieri sera a palazzo Chigi non si è raggiunto un accordo tra le forze politiche di maggioranza per quanto riguarda il processo penale. Tuttavia, come ha confermato alla stampa il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, si è dato il "via libera alla riforma del processo civile che andrà in Consiglio dei ministri probabilmente già la prossima settimana". Il Guardasigilli ha poi commentato: "È una riforma importantissima che chiedono tutti i cittadini italiani, tutte le imprese in quanto è fondamentale per gli investimenti in Italia, ed è una riforma che dimezza i tempi del processo".

Le proposte di Bonafede

Nessun accordo, invece, per quanto riguarda il processo penale. Bonafede ha comunque messo in gioco due proposte affinché si arrivi a un compromesso tra Movimento Cinque Stelle e Partito democratico sulla riforma: "Sul processo penale, in seguito ai vari incontri che c’erano stati nelle scorse settimane, questa sera ho portato due proposte al tavolo della maggioranza per andare incontro ad alcune esigenze che erano state poste dalle altre forze politiche di maggioranza", ha spiegato. "La prima proposta è quella che da la possibilità alle persone assolte in primo grado (con la legge sulla prescrizione questa dopo il primo grado si interromperebbe), su loro richiesta, di avere accesso a una corsia preferenziale per il secondo grado. Ciò vuol dire che la causa di una persona che è stata assolta in primo grado avrà una trattazione urgente rispetto a tutte le altre e quindi possiamo dire che probabilmente in secondo grado la causa di quella persona durerà mesi. Non si parla più di anni. Questo per venire incontro anche alle altre forze politiche di maggioranza che in varie occasioni avevano espresso la necessità di differenziare la situazione tra un condannato in primo grado e l’assolto in primo grado", ha comunicato il ministro.

Per quanto riguarda la seconda proposta avanzata, "questa attiene alla possibilità, nel caso in cui ci sia uno sforamento dei termini (anche se noi sappiamo che la riforma azzera questo rischio) sarà possibile richiedere un indennizzo. È già possibile richiederlo da oggi. È stato stabilito che l’accesso a questo indennizzo sia agevolato per le persone che hanno subito un processo più lungo", ha proseguito Bonafede. Che ha poi concluso: "Su queste due proposte le altre forze politiche di maggioranza hanno chiesto un periodo di riflessione, per cui ci aggiorneremo. Nel frattempo, io continuo a dire che i cittadini non possono più aspettare una riforma del processo che garantisca tempi certi e brevi. Sono contento del via libera di questa sera al processo civile e spero che nei prossimi giorni si possa fare lo stesso anche per il processo penale".

I commenti

Sul tema è intervenuto anche l'ex presidente del Senato, Pietro Grasso. "Via libera alla riforma del processo civile, si approfondiscono i temi del penale, la riforma ordinamentale e l’elezione dei togati del Csm", ha commentato l'esponente di Leu, confermando la fumata nera sulla prescrizione e sulla riforma del processo penale. "Non siamo lontani dalla soluzione", ha rassicurato: "si continuano ad approfondire i temi per quel che riguarda il penale", mentre sulla prescrizione "si vedrà".

Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Giorgis, invece ha commentato: "Non abbiamo trovato una soluzione condivisa per garantire che i processi siano rapidi e giusti, ci siamo aggiornati per i prossimi giorni. Siamo convinti che sia importante predisporre una riforma per fare in modo che non si verifichi la prescrizione. Quando un reato si prescrive è una sconfitta per lo Stato. Siamo impegnati a fare in modo che il processo sia ben strutturato e che non determini la prescrizione".

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