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Rientro dei cervelli, incentivi per i lavoratori che tornano nelle isole: come funzionerebbe la detassazione

Il Pd ha proposto una modifica alla legge di Bilancio che contiene un incentivo fiscale per favorire il rientro dei lavoratori nelle isole. Meloni (Pd) a Fanpage.it: “Paradossale che si prevedano incentivi fiscali straordinari per milionari rimasti all’estero pochi anni, ma non si investa nei territori che affrontano difficoltà reali, economiche e demografiche. Se vogliamo dare un futuro alla Sardegna e alla Sicilia, è proprio lì che lo Stato deve intervenire”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un emendamento del Pd, tra le proposte di modifica della legge di Bilancio, propone di facilitare il ‘rientro dei cervelli' italiani in Sicilia e Sardegna. Si tratta in sostanza di agevolazioni fiscali, per coloro che decidano di tornare a vivere nelle due Regioni, per favorire il radicamento dei lavoratori qualificati nelle isole.

Il principale beneficio consiste in una riduzione della base imponibile Irpef. I redditi interessati (lavoro dipendente, assimilati, o lavoro autonomo da arti e professioni) concorrono alla formazione del reddito complessivo soltanto per il 50% del loro ammontare.

Il testo dell'emendamento del Pd alla legge di Bilancio

Il testo dell'emendamento, a prima firma di Marco Meloni, senatore sardo del Pd, si intitola ‘Sperimentazione di un nuovo regime agevolativo per lavoratori di rientro nelle Regioni insulari'. La proposta stabilisce che entro 60 giorni dall’approvazione della manovra, "il Governo avvia la sperimentazione di un nuovo regime agevolativo per lavoratori di rientro nelle regioni insulari. I redditi di lavoro dipendente, i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, i redditi di lavoro autonomo derivanti dall'esercizio di arti e professioni prodotti nel territorio delle regioni Sardegna e Sicilia da lavoratori che trasferiscono la residenza nel territorio delle regioni summenzionate o vi eleggano nuovamente domicilio, entro il limite annuo di 600.000 euro concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50 per cento del loro ammontare". L'agevolazione scatta se si rispettano alcuni criteri:

  • Per beneficiare di questo regime fiscale agevolato bisogna essere stati già residenti in una in Sardegna o Sicilia per un periodo di almeno cinque anni, e bisogna impegnarsi a risiedere nuovamente nella medesima Regione per un periodo di tempo di almeno tre anni;
  • Nel caso in cui si abbia la residenza in una delle regioni insulari, e per per ragioni lavorative sia stato spostato il domicilio nel territorio di un'altra Regione, è possibile usufruire dei vantaggi se si torna nella Regione di residenza, mantenendo però il domicilio nella propria Regione per almeno tre anni.
  • Si usufruisce del vantaggio se il lavoratore non è stato residente e/o domiciliato nelle regioni Sardegna o Sicilia nei tre periodi d'imposta precedenti il suo trasferimento. Se il lavoratore rientra in Sardegna o Sicilia per lavorare per lo stesso soggetto (datore di lavoro) presso cui era impiegato prima del trasferimento in altra regione italiana, oppure per un soggetto che appartiene al suo stesso gruppo aziendale, i requisiti di permanenza diventano più lunghi. Quindi, se il lavoratore non era mai stato impiegato in Sardegna o Sicilia in favore dello stesso soggetto o del suo gruppo prima del trasferimento in altra Regione, il requisito minimo di permanenza al di fuori della Regione di origine è di sei periodi d'imposta. Se invece il lavoratore era stato impiegato in Sardegna o Sicilia per lo stesso soggetto o per il suo gruppo, prima del suo trasferimento in un'altra Regione italiana, il requisito minimo di permanenza al di fuori è di sette periodi d'imposta.
  • Un'altra condizione richiesta per usufruire dei vantaggi della misura, è la seguente: l'attività lavorativa deve essere prestata per la maggior parte del periodo d'imposta nel territorio della Regione insulare in cui il lavoratore è residente e domiciliato.

Ulteriori vantaggi fiscali sono previsti se un lavoratore si trasferisce in Sicilia o Sardegna con un figlio minore. In generale si stabilisce che i redditi del lavoratore rientrante nelle isole concorrono alla formazione del reddito complessivo per il 50% del loro ammontare. Ma tale percentuale di concorso al reddito viene ridotta al 40% in presenza di specifiche circostanze familiari legate alla presenza di figli minori. La tassazione è agevolata se:

  • Il lavoratore si trasferisce in una regione insulare con un figlio minore
  • In caso di nascita di un figlio o adozione di un minore, circostanze avvenute durante il periodo in cui si sta usufruendo del regime.

L'agevolazione maggiorata si applica però a condizione che, durante il periodo di fruizione della misura, il figlio minore di età, o il minore adottato, sia residente nel territorio della regione insulare di elezione.

Nel testo viene inoltre specificato che l'intero regime fiscale agevolato per i lavoratori che trasferiscono la residenza o eleggono il domicilio in Sicilia o Sardegna sarà limitato nel tempo, in base alle risorse disponibili. La tassazione del reddito al 50% o al 40% si applicherà a partire dal periodo d'imposta 2026. L'agevolazione si applica fino al raggiungimento di una copertura finanziaria massima di 10 milioni di euro. Si terrà in considerazione il criterio cronologico: in sostanza, chi si trasferisce prima ha maggiori possibilità di rientrare nel plafond di 10 milioni di euro.

Perché una proposta per il rientro dei cervelli in Sicilia e Sardegna?

Sin dall’inizio della legislatura abbiamo chiesto con forza l’attuazione concreta del principio di insularità, entrato a far parte della Costituzione nel 2022: lo Stato deve intervenire per ridurre gli squilibri territoriali connessi a questa condizione. Finora, però, dal governo non è arrivata nessuna risposta concreta – ha detto a Fanpage.it Marco Meloni, senatore dem -Per questo, anche in questa legge di bilancio, insieme al collega Antonio Nicita, senatore siciliano del Pd, abbiamo presentato una serie di emendamenti mirati per rafforzare i servizi essenziali e tutelare delle specificità territoriali di Sardegna e Sicilia: dall’aumento dei fondi per l’insularità al differimento dell’entrata in vigore del dimensionamento scolastico, alla maggiore capacità di assunzioni. Tra questi, uno è particolarmente importante: proponiamo l’introduzione di una agevolazione fiscale per lavoratrici e lavoratori che rientrino nelle isole. È un intervento decisivo per evitare le nostre regioni continuino a perdere popolazione, competenze e opportunità. Del resto è paradossale che si prevedano incentivi fiscali straordinari per milionari rimasti all’estero pochi anni, ma non si investa nei territori che affrontano difficoltà reali, economiche e demografiche. Se vogliamo dare un futuro alla Sardegna e alla Sicilia, è proprio lì che lo Stato deve intervenire con decisione", ha spiegato il senatore a Fanpage.it.

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