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Renzi risponde a Calenda: “Parli come i grillini, non ero un mostro quando ti ho nominato ministro?”

Nuovo capitolo nello scontro tra Matteo Renzi e Carlo Calenda. Il presidente di Italia viva ha risposto agli attacchi del leader di Azione nella sua newsletter, annunciando che da Iv nascerà comunque un nuovo soggetto politico nel 2024, ma senza il contributo dei calendiani.
A cura di Luca Pons
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Non si ferma la polemica personale e politica tra i due leader dell'ormai ex Terzo polo, Carlo Calenda e Matteo Renzi. Poche ore fa, Calenda ha annunciato il silenzio stampa da parte del suo partito, Azione, ma non prima di essersi tolto diversi sassolini dalla scarpa su Twitter: "Non ho mai ricevuto avvisi di garanzia/rinvii a giudizio/condanne", "non ho accettato soldi a titolo personale da dittatori e autocrati stranieri" come "l'assassino di Kashoggi", "non ho mai incontrato un magistrato se non per ragioni di servizio", "non sono caduto nella fregatura di Renzi e Boschi sul finto partito unico".

Insomma una serie di attacchi diretti a Matteo Renzi, chiusi con un "lasciamo la melma a chi ci sta bene dentro". A stretto giro di posta, in una edizione ‘straordinaria' della sua newsletter, è arrivata la risposta del diretto interessato.

"Non rispondo alle critiche di Calenda, se sono un mostro oggi lo ero anche prima"

Renzi ha aperto chiedendo "scusa a tutti gli amici che credono nel riformismo e nel Terzo Polo per l’indecoroso spettacolo di questa settimana", aggiungendo: "Penso che chi ha avuto responsabilità in questo fallimento debba chiedere scusa. E io lo faccio – per la mia quota parte – con la consapevolezza che ho fatto di tutto fino all’ultimo per evitare il patatrac".

È poi partito il contrattacco diretto nei confronti di Calenda: "In queste ore Carlo Calenda sta continuando ad attaccarmi sul piano personale, con le stesse critiche che da mesi usano i giustizialisti. Sono post e tweet tipici dei grillini, non dei liberal democratici. Tuttavia io non replico".

"Se sono un mostro oggi", ha continuato Renzi, "lo ero anche sei mesi fa quando c’era bisogno del simbolo di Italia Viva per presentare le liste", o "quando ho sostenuto Calenda come leader del Terzo Polo, come sindaco di Roma, come membro del Parlamento europeo", o "addirittura quando l’ho nominato viceministro, ambasciatore, ministro".

"Sul garantismo di chi paragona un avviso di garanzia a una condanna non ho nulla da aggiungere. Sull’arte politica di chi distrugge un progetto comune per la propria ira non ho nulla da aggiungere", ha insistito il leader di Italia viva.

L'annuncio di Renzi: da Italia viva nascerà un nuovo partito di centro, ma senza Azione

Renzi ha poi annunciato che nei prossimi giorni partirà "il congresso democratico, dal basso" del suo partito. "Quello che volevamo fare insieme ad Azione, in modo civile e libero, lo faremo con chi ci sta". Non ci saranno "paracadutati o imposti dall’alto".

Si terranno anche delle "primarie" per scegliere la nuova guida del partito, ma solo dopo le elezioni europee del 2024. E a proposito di europee, a cui Calenda ha annunciato di voler partecipare in modo separato da Iv: "Cercheremo di stare con chi ha voglia di credere nel riformismo e non nel sovranismo della Meloni o nel massimalismo della Schlein".

Dopodiché "apriremo al mondo del cattolicesimo democratico, liberali, riformisti". Insomma da Italia viva nascerà comunque un nuovo soggetto politico di centro, ma senza Azione.

Renzi ha anche ripreso l'accusa a Calenda di aver voluto impedire lo svolgimento della Leopolda (che invece si terrà a marzo 2024) dopo la nascita del partito unico Azione-Italia viva: "Significa non aver capito quanto entusiasmo e quanta bellezza ci sia in un popolo che rifiuta il populismo", ha attaccato. "Non replichiamo alle aggressioni giustizialiste. Lasciamo il fango a chi lo diffonde, torniamo a sognare e a proporre idee", ha concluso l'ex presidente del Consiglio.

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