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Renzi all’assemblea dei senatori del PD: “Modiche riforma insieme, ma art.2 non si tocca”

Il premier avvisa la minoranza Pd dopo l’attacco di Bersani. E aggiunge: “Superare il bicameralismo paritario, con le riforme aumentata nostra credibilità in Ue”. Poi tocca diversi temi: dalle tasse ai migranti, passando per una “manovra da 25 miliardi”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Ci sono ancora dei punti aperti” ma "la grande parte dell'impianto di cui stiamo discutendo è profondamente condiviso. Avvertiamo la responsabilità di superare finalmente il bicameralismo paritario". Lo ha detto il premier Matteo Renzi all'assemblea dei senatori Pd sulle riforme, rispondendo in parte anche alle mezze frecciate dell’ex segretario dem Pier Luigi Bersani che in precedenza aveva affermato di non vedere “tentativi di mediazione” in merito al dibattito parlamentare riapertosi a Palazzo Madama. "Nessuno di noi invoca disciplina di partito: non c'è sulla Costituzione. Ma c'è una responsabilità davanti agli elettori", ha detto ancora Renzi, replicando più direttamente a Bersani.

Articolo 2 "non si tocca"

Il premier, proponendo riunioni congiunte dei responsabili in commissione Affari costituzionali ha aggiunto: "Faccio una proposta: le modifiche alla riforma devono essere concordate anche con i deputati del Pd. Non vorrei che una parte del partito dica una cosa alla Camera e un'altra al Senato. Mi pare una cosa di buonsenso". E aggiunge: "Ciò che stiamo proponendo, è la versione soft di quello che propone la sinistra da 70 anni" perché la riforma della Costituzione è l'architrave delle riforme. "Non si può mettere in discussione la doppia lettura conforme" sull'articolo 2. E per questo motivo, "per evitare il fastidioso equivoco che si tratti di una tattica dilatoria, e non posso pensare lo sia", bisogna concordare tra i gruppi di camera e senato eventuali interventi, specifica Renzi.

Critiche ai giornali

Renzi aveva peraltro aperto il suo discorso, sostenendo che le riforme hanno restituito la "credibilità internazionale, in Europa all'Italia e hanno inciso sullo spread". Poi fa un richiamo alla serenità. “Non vogliamo barricate”. E bacchetta i quotidiani: “i toni sui giornali di questi giorni sono esasperati”, dice Renzi. “La tranquillità in Italia sta tornando ed è merito anche nostro. Per un anno c’è chi ha scommesso sul disfattismo: ora devono riposizionarsi”.

Tasse

All’assemblea dei senatori PD Renzi parla pure di tasse, “un tema sul quale abbiamo opinioni diverse sull'imu. Ma l'operazione di taglio iniziata con gli 80 euro, proseguita con il taglio dell'Irap, cointinuerà con l'Imu, poi Ires e Irpef" afferma, ribadendo l'intenzione di "superare l'imu che è un capolavoro, si fa per dire, del governo precedente". Renzi rivendica che "l'operazione 80 euro secondo la Banca d'Italia, ha fatto ripartire i consumi, che oggi segnano finalmente un dato positivo. Se creiamo un clima di fiducia, le cose cambiano davvero".

Questione immigrazione

Per il presidente del Consiglio il ruolo del governo italiano in Europa è stato fondamentale. “Su due questioni il Pd e la sinistra italiana hanno tracciato una linea sulla quale il resto dell’Europa ha iniziato a seguirci – dice Renzi – La prima è la flessibilità, la seconda è l’immigrazione”. E proprio sulla questione relativi all’emergenza profughi, dice: “Si inizino a costruire in Europa politiche di immigrazione serie e solide oltre l’emozione”. Il premier invoca “una politica seria in Africa. Un approccio europeo, con hotspot e rimpatri europei, perché le due cose o si tengono insieme o non reggono”. E, aggiunge, è necessario “superare Dublino che è un capolavoro, si fa per dire, di quelli che ci fanno la morale”.

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