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Covid 19

Regioni aprono vaccinazioni per 40enni, ma molte sono indietro su over 60, 70 e 80: ecco quali

Molte Regioni hanno deciso di aprire le prenotazioni dei vaccini anti-Covid anche ai 40enni. Eppure molti di questi territori sono ancora molto indietro nella somministrazione delle prime dosi per le fasce d’età più vulnerabili: non solo gli over 80, su cui sono pochi i territori rimasti indietro, ma anche e soprattutto gli over 70 e 60. Vediamo quali Regioni aprono ai 40enni pur avendo vaccinato poche persone più fragili.
A cura di Stefano Rizzuti
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Molte Regioni hanno aperto o apriranno nelle prossime ore la prenotazione dei vaccini anti-Covid per i cittadini 40enni. Questo, in effetti, non vuol dire che gli over 40 riceveranno subito il vaccino, ma il sistema dipende da Regione a Regione: in alcuni casi è possibile prenotarlo in tempi brevissimi, in altri pur prenotando bisognerà aspettare diversi giorni – se non settimane – per le somministrazioni. Il via libera alle prenotazioni per i 40enni arrivato dal commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, non sembra comunque andare di pari passo con un completamento della campagna vaccinale per le fasce d’età più vulnerabili. A livello nazionale, stando ai dati pubblicati dal Sole 24 Ore, manca ancora la vaccinazione di circa il 10% degli over 80, di quasi il 25% degli over 70 e di quasi il 45% degli over 60. Per non parlare dei 50enni: aspetta di ricevere ancora la prima dose il 70% di loro. Nonostante questo, comunque, molte Regioni aprono ai 40enni.

I vaccini somministrati agli over 80

Sulle prime dosi somministrate agli over 80 i dati per l’Italia sono confortanti, come emerge dal report settimanale pubblicato sul sito del governo: la media nazionale è dell’88,51% di vaccinati con almeno una dose, una buona percentuale considerando anche le persone che potrebbero decidere di non vaccinarsi. Ci sono, però, alcune Regioni che sono ben al di sotto di questa soglia. È sicuramente il caso dell’Abruzzo, che ha vaccinato il 76% degli over 80 ma apre anche ai 40enni. O della Sicilia, che con il dato peggiore di Italia – solo il 69% di 80enni vaccinati – apre anche ai 40enni. Indietro anche Calabria (70%) e Sardegna (78%) che però non aprono le prenotazioni ai 40enni. Manca quasi il 20% di over 80 anche alla Campania, che ha però già aperto le prenotazioni ai 40enni.

Vaccini, le prime dosi nella fascia d’età 70-79

Sulle somministrazioni delle prime dosi nella fascia d’età 70-79 la media nazionale non è ancora altissima: siamo al 75,16%, stando al report di Palazzo Chigi. Ma molto al di sotto della media ci sono: Abruzzo (69,82%) che apre ai 40enni, così come la Liguria (68,75%) e il Friuli-Venezia Giulia, che ha spinto per aprire ai 40enni e ha solo il 64,45% di 70enni vaccinati. Ancora peggio va in Sicilia: 57,43% di over 70 vaccinati e apertura ai 40enni. Indietro anche Calabria (61%) e Sardegna (66%), che però non aprono alle prenotazioni degli over 40.

Su vaccinazione 60enni Italia ancora indietro

Per quanto riguarda i 60enni vaccinati con prima dose l’Italia è ancora indietro: manca quasi la metà degli italiani che rientrano in questa fascia d’età. L’Umbria ha vaccinato solo il 31% degli over 60 e, difatti, per ora non apre ai 40enni. La Toscana solamente il 34,3% (e ora apre ai 48-49 anni), il Friuli-Venezia Giulia solamente il 40% e apre ai 40enni, così come fa la Basilicata (46,7%). Stesso discorso vale per la Sicilia (48,2%) che consente di far prenotare gli over 40. Dato simile a quello delle Marche, dove però è possibile prenotare il vaccino ma le somministrazioni non avverranno prima di fine giugno per gli over 40. Ultimo dato è quello dei 50enni: nessuna Regione ha vaccinato più della metà dei suoi over 50 e la maggior parte si trova al di sotto del 30%. Nonostante questo, però, in tantissimi hanno deciso di far prenotare il vaccino agli over 40. Anche se l’Italia deve ancora vaccinare circa 2 milioni di persone tra over 70 e 80 e i vaccini in arrivo in questa settimana non saranno più di 3 milioni, tra cui anche le seconde dosi da dare a una larghissima fetta di popolazione.

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