Referendum su lavoro e cittadinanza falliscono, Lega ironizza: “Piccoli problemi di quorum”

Dopo la chiusura dei seggi alle 15, mentre lo spoglio delle schede per i referendum 2025 è ancora in corso, è ormai chiaro che il quorum del 50% più uno non è stato raggiunto: l'affluenza per ora ha superato di poco il 30%. Lega e Fratelli d'Italia già esultano per il fallimento dei referendum su lavoro e cittadinanza, promossi da Cgil, Più Europa e diverse realtà associative.
"L’unico vero obiettivo di questo referendum era far cadere il Governo Meloni. Alla fine, però, sono stati gli italiani a far cadere voi", ha scritto sui social Fratelli d’Italia, pubblicando una card in cui si vedono abbracciati su un palco Riccardo Magi, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli, Elly Schlein e Nicola Fratoianni con la grande scritta ‘Avete perso’.
La Russa: "Elettori schifati dalla sinistra hanno rinunciato al voto"
A stretto giro arriva anche il commento del presidente del Senato Ignazio La Russa: "Alla luce dei numeri dell'affluenza, sarebbe troppo facile ora infierire verso coloro che, come Schlein, Bonelli e tanti altri, mistificando il senso delle mie parole, hanno invitato ad andare a votare non per la presunta bontà dei quesiti referendari ma semplicemente, se non per odio, quasi per far dispetto a me. In realtà, io non ho più fatto né cenni né parola di propaganda e, come promesso, sono andato al seggio addirittura già domenica mattina presto. Ma la loro volgare campagna di disistima o peggio di odio nei miei confronti ha avuto un effetto: ho votato per un solo quesito. Senza le loro parole, forse avrei votato NO a tutti e cinque. Insomma, Schlein, Bonelli e i vari opinionisti schierati hanno fatto perdere non guadagnare punti all'affluenza. E forse non solo i miei perché ho testimonianza di tanti che schifati dal loro "Dalli a La Russa" o peggio "Dalli alla Meloni" hanno deciso di rinunciare ad andare a votare. Contenti loro…".
"La sinistra ha speso centinaia di milioni di euro pubblici per regolare i loro conti interni. Gli italiani li hanno bocciati e il governo Meloni va avanti a testa alta", ha scritto sui social Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, in merito alla tornata referendaria, per la quale, lo ricordiamo, il centrodestra ha invitato a non votare, con l'unica eccezione di Noi Moderati che invece dell'astensione ha preferito votare No. Per quanto riguarda poi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha fatto molto discutere la sua decisione di recarsi comunque ai seggi, ma senza ritirare la scheda: di fatto non ha contribuito al raggiungimento del quorum, una delle possibilità previste dalla legge, e il suo ‘non voto' è stato identico all'astensione.
Salvini: "Enorme sconfitta per la sinistra, non ha più credibilità"
"Grande rispetto per chi è andato a votare. Ma c'è una enorme sconfitta per una sinistra che non ha più idee e credibilità e che non riesce a mobilitare neanche i propri elettori", è il commento a caldo di Matteo Salvini con l'Anza sull'esito del referendum, prima di lasciare la "Festa della Vittoria" dei Patrioti. "In due anni e mezzo al governo del Paese abbiamo ottenuto il record di italiani al lavoro, disoccupazione ai minimi, crescita dei posti fissi e calo del precariato: alla sinistra lasciamo le chiacchiere, Lega e governo rispondono coi fatti, e gli italiani col voto, e il non voto, lo hanno capito benissimo".
Anche la Lega evidenzia il magro risultato per il centrosinistra, che aveva fortemente sostenuto i cinque quesiti: "Risultato dell'affluenza per i Referendum lontanissimo dai desideri della sinistra e della Cgil. Devastante sconfitta per Schlein, Landini, Conte e compagni. Altro che segnale di sfratto, gli italiani hanno evitato, giustamente, di ascoltarli!", ha scritto su Facebook la vicesegretaria della Lega, Silvia Sardone. Insieme al post l'eurodeputata pubblica una card in cui si vedono la leader dem, il presidente M5s e il segretario della Cgil e la scritta ‘Flop clamoroso del Referendum: disastro epocale per la sinistra!’.
"Piccoli problemi di quorum". È il titolo del post pubblicato sui social dalla Lega con l'immagine della segretaria del Pd Elly Schlein, del presidente del M5S Giuseppe Conte, di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs, del leader della Cgil Maurizio Landini e dell'europarlamentare Ilaria Salis raccolte fino a formare un cuore e la scritta ‘Crisi di nervi a sinistra' e ‘Colpiti al quorum'.
"Il Piave mormorò: il Referendum è fallito! Ancora una volta l'identità italiana è stata difesa da chi non la reputa solo un pezzo di carta o un espediente per fare cassetto elettorale. Gli italiani hanno scelto, e hanno parlato con voce chiara e ferma: la cittadinanza non si regala!", è il messaggio sui social del vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci.
"Con buona pace dei salotti di sinistra, dei guardiani della morale e degli amanti della società fluida – ha aggiunto l'eurodeputato -. Ora rimane una domanda: le risorse e i milioni di Euro spesi per questa inutile tornata referendaria chi li risarcisce? Chi chiederà scusa per aver sperperato fondi che avrebbero potuto essere spesi in sicurezza, sanità, scuola, lavoro, difesa delle piccole imprese, difesa delle frontiere e rimpatri? Ci diranno ‘la democrazia non ha prezzo'… ma questo fallimento preannunciato tutto è tranne democrazia. Questo è il rispetto della sinistra per chi apre la bottega alle 6 del mattino e fa fatica ad arrivare a fine mese, per chi cerca di avviare un'attività, per chi vuole studiare, per chi ha paura a uscire di casa e per chi una casa non la ha e, invece di occuparla abusivamente, lavora 60 ore a settimana per riuscire a comprarla.Ma dobbiamo chiederci anche un'altra cosa: ma con un risultato talmente negativo di questo Referendum, dopo l'ipocrisia degli strazianti appelli in una piazza pretestuosamente strumentalizzata e tenuto conto delle risorse inutilmente sprecate, non sarebbe il caso che i promotori dello stesso, almeno per dignità, si dimettessero e sparissero dalla vita sociale e politica di questa Nazione che li ha bocciati senza appello?".