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Reddito di cittadinanza, la riforma è pronta: la ministra Calderone annuncia il nuovo decreto

La ministra del Lavoro ha annunciato che il nuovo decreto sul reddito di cittadinanza è praticamente pronto e sarà presentato nei prossimi giorni: il sostegno sarà sostituito dalla Mia.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Siamo in chiusura, nelle prossime settimane avremo la presentazione del decreto". Stavolta, forse, ci siamo davvero: la riforma del reddito di cittadinanza è pronta. A parlare è la ministra del Lavoro Calderone, a margine di un evento di Fondimpresa. Il governo Meloni, dopo mesi di annunci e rinvii, sta per condurre in porto la grande riforma dell'aiuto per le fasce economicamente più deboli della popolazione, su cui la destra ha costruito buona parte della campagna elettorale. Ulteriori novità, però, non ce ne sono: la bozza in circolazione resta sempre la stessa, con il reddito di cittadinanza che verrà sostanzialmente sostituito dalla Misura di inclusione attiva.

La ministra ha annunciato più volte l'arrivo imminente del decreto di riforma – era atteso entro gennaio, per capirci – ma stavolta i tempi sembrano essere maturi. Anche perché, dopo l'abolizione del reddito di cittadinanza decisa a fine anno con la legge di Bilancio, si avvicina sempre di più il momento in cui centinaia di migliaia di percettori perderanno l'aiuto. Il governo ha deciso sì di tagliare il sostegno al reddito per buona parte dei beneficiari, ma ha anche previsto un nuovo quadro di aiuti per chi è in difficoltà.

Secondo le ultime indiscrezioni, il primo passo sarà l'abbassamento della soglia Isee necessaria per ottenere l'aiuto: si ridurrà così automaticamente la platea dei beneficiari, a prescindere dalla condizione di occupabile o meno. Si parla di un taglio del tetto massimo da 9.360 euro a 7.200 euro. Questo criterio sarà poi fondamentale per una seconda distinzione: i nuclei familiari saranno divisi tra occupabili e non occupabili, a seconda della composizione.

Una famiglia non occupabile ha nel nucleo almeno un minorenne, un over 60 o una persona con disabilità. Una famiglia occupabile non ha nessuno di questi tre profili: è composta, perciò, solo da persone tra i 18 e i 59 anni senza disabilità.

Per le famiglie non occupabili – considerando un nucleo con una sola persona – l'importo resterà di 500 euro mensili, con la possibilità di arrivare fino a 1.100 per le famiglie numerose. Per i cosiddetti "single occupabili", invece, l'importo scenderà a 375 euro. Per gli occupabili, inoltre, l'aiuto avrà una durata minore: massimo 18 mesi, prima dodici e poi un eventuale rinnovo di sei.

L'ultimo aspetto, che è ancora il più nebuloso secondo quanto emerso dalle indiscrezioni, è quello della formazione e delle politiche attive: dovrebbe nascere una piattaforma unica nazionale, ma al momento non ci sono grandi novità.

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