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Reddito di cittadinanza, le ultime notizie

Reddito di cittadinanza, il sussidio andrà agli stranieri solo dopo 10 anni di residenza

La soglia dei 5 anni di residenza per gli stranieri verrà portata a 10. Luigi Di Maio: “La nostra norma sul Reddito di cittadinanza è rivolta agli italiani. Per fare questo innalzeremo il tetto dei lungosoggiornanti, in modo da rispettare le norme europee, ma allo stesso tempo per rivolgere la misura ai cittadini del nostro Paese”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"La nostra norma sul Reddito di cittadinanza è rivolta agli italiani. Per fare questo innalzeremo il tetto dei lungosoggiornanti, in modo da rispettare le norme europee, ma allo stesso tempo per rivolgere la misura ai cittadini del nostro Paese. Quindi, quei 5 anni che si legge nella bozza del decreto è da modificare, sarà più alto". Risponde così il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio ai cronisti che gli chiedevano spiegazioni sulla misura che tocca anche gli immigrati regolarmente residenti in Italia.

Manca ancora il decreto che permetterà di rendere effettiva la misura cardine del programma del M5S, cioè il reddito di cittadinanza: il governo ha assicurato che lo emanerà entro la prossima settimana. Ma nella bozza circolata, smentita dal vicepremier, tra i requisiti si parlava di 5 anni di residenza per gli stranieri, per ottenere il sussidio di 780 euro al mese. Un punto su cui si erano già scontrati Lega e M5S. A settembre scorso il ministro degli Interni Matteo Salvini aveva chiesto che tutti gli stranieri venissero esclusi.

Il nodo comunque non è di semplice soluzione, perché bisognerà tenere conto anche delle regole comunitarie: una direttiva europea del 2003 (la 109) stabilisce infatti che "con riferimento all'assistenza sociale, la possibilità di limitare le prestazioni per soggiornanti di lungo periodo a quelle essenziali deve intendersi nel senso che queste ultime comprendono almeno un sostegno di reddito minimo" oltre all'assistenza sanitaria. Secondo le leggi europee le limitazioni non possono valere per i cittadini comunitari, per esempio i rumeni o i bulgari, che quindi non potrebbero essere tagliati fuori dalla platea prevista per la misura. E dunque il governo potrebbe estendere il requisito dei 10 anni anche agli italiani, per non attuare norme discriminatorie. Ma questo comporterebbe l'esclusione anche di coloro che hanno lavorato temporaneamente all'estero e che adesso vorrebbero rientrare in Italia.

La soglia dei 5 anni era stata indicata nel Documento programmatico inviato a ottobre alla commissione Ue. Ma dopo i tagli richiesti da Bruxelles sulla manovra, che ha portato da 9,1 a 7,1 miliardi nel 2019 il budget previsto per il reddito di cittadinanza, il governo ha dovuto restringere ulteriormente la platea dei beneficiari. Come ha evidenziato il Corriere della sera, nella relazione tecnica alla bozza di decreto con il requisito dei 5 anni di residenza sarebbero state circa 200mila le famiglie di stranieri raggiunte dal sussidio (su un totale di un milione 375 mila nuclei) con 1,2 miliardi di spesa all'anno su 8,1 miliardi, cioè il 15% della spesa totale.

Il vicepremier pentastellato ha poi elencato alcuni paletti: "È importante che si sappia che le famiglie che accedono al programma del Reddito si cittadinanza devono fare alcune cose: devono mandare i figli a scuola, devono rispettare tutti gli obblighi e i doveri con lo Stato e i capi famiglia, madre o padre che sia, devono entrare in un programma di reinserimento nel mondo del lavoro. Quindi anche alle famiglie per cui è stato concepito questo strumento ricordo che ci saranno una serie di doveri da rispettare tra cui i lavori di pubblica utilità". 

Le opposizioni attaccano: "Ormai è stata svelata la pubblicità ingannevole del reddito di cittadinanza che non può certamente essere più chiamato così. Innanzitutto è un reddito di sudditanza perché i Cinque stelle, invece di favorire le condizioni per lo sviluppo e il lavoro, hanno tutto l'interesse a fare in modo che ci siano milioni di disoccupati da tenere in ostaggio con la promessa di un sussidio. Della serie: ‘se mi voti ti do il sussidio, altrimenti no'", ha detto la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli. "Inoltre è sempre più evidente che è un reddito di immigrazione perché andrà anche agli stranieri regolarmente residenti nel nostro Paese. Non solo quindi il ‘reddito di cittadinanza' è una misura sbagliata nel merito perché non incentiva il lavoro ma incentiva a restare seduti sul divano, ma è addirittura una beffa perché viene pagato agli stranieri saccheggiando le pensioni, il reddito e i risparmi degli italiani".

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