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Recovery, da Cdm via libera al Pnrr: il piano italiano inviato a Bruxelles entro scadenza

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Piano nazionale di ripresa e resilienza: ora il Recovery plan italiano verrà inviato alla Commissione europea entro la scadenza prestabilita del 30 aprile. Avendo rispettato i tempi, l’Italia può sperare di ottenere una prima parte delle risorse già entro l’estate.
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A cura di Stefano Rizzuti
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Via libera dal Consiglio dei ministri alla versione finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ora il Recovery plan italiano verrà inviato alla Commissione europea, rispettando la scadenza del 30 aprile. Il Cdm ha approvato anche il decreto legge che istituisce il fondo complementare al Recovery che ha un valore da 30,6 miliardi. In totale il Pnrr ha un valore complessivo di 248 miliardi di euro. Da un punto di vista formale, quella del Consiglio dei ministri è stata una ‘presa d’atto' che ha seguito l’illustrazione del piano italiano da parte del ministro dell’Economia, Daniele Franco. Con la consegna del piano a Bruxelles entro la scadenza, le prime risorse potrebbero arrivare entro l’estate: “Credo che gli anticipi li avremo prima dell’estate, con l’anticipo alzato al 13%”, afferma il sottosegretario con delega agli Affari europei Vincenzo Amendola, a Sky Tg24.

L’approvazione del Recovery plan italiano nei tempi prestabiliti può quindi far arrivare al più presto le risorse a Roma, come rivendica anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Siamo tra i primi Paesi ad inviarlo a Bruxelles e tra i primi, dunque, che riceveranno i fondi del Recovery. Questo perché ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo messi a lavorare seriamente, con continuità, programmando gli investimenti da fare, con una chiara visione di sviluppo. In gioco ci sono oltre 220 miliardi di euro che saranno utilizzati per investire nelle competenze, per creare occupazione e per avviare grandi progetti all’insegna della transizione ecologica e della digitalizzazione”. Di Maio ricorda come 100 miliardi siano destinati al Mezzogiorno, con l’obiettivo di colmare “il gap tra Nord e Sud”. “Adesso inizia la vera sfida, sfruttiamo questi soldi per rendere competitivo il nostro Paese e creare nuove opportunità”, afferma il ministro degli Esteri.

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, parla di “una grande occasione per il Paese su cui mobilitare tutte le energie e le forze vitali. Oggi può partire un percorso di ricostruzione. L'unità e la coesione sono le condizioni essenziali per vincere questa sfida”. La ministra per il Sud, Mara Carfagna, sottolinea “l’orgoglio di essere entrati nel gruppo di testa delle nazioni europee, e di averlo fatto in appena dieci settimane di lavoro intensissimo. Ma c’è, soprattutto, la consapevolezza di aver assolto alla prima parte del ‘patto' stipulato con gli italiani: riuscire a prendere il treno dei più ingenti finanziamenti per la ripresa mai visti in Italia dagli anni '50”.

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