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Recita di Natale cancellata a Terni, Matteo Salvini: “Nessuno tocchi le nostre tradizioni”

Il ministro degli Interni Matteo Salvini interviene su Twitter sulla polemica scoppiata a Terni per la possibile sospensione della recita di Natale in una scuola primaria del centro: “Non si tratta solo di religione, ma di storia, radici, cultura. Viva le nostre tradizioni, io non mollo!”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro degli Interni Matteo Salvini interviene nella polemica scoppiata a Terni per la possibile cancellazione della recita natalizia a scuola: "Si avvicina il Natale e spuntano di nuovo ‘dirigenti scolastici' che vogliono impedire le recite ai bambini. Non si tratta solo di religione, ma di storia, radici, cultura. Viva le nostre tradizioni, io non mollo!", scrive su Twitter il vicepremier leghista.

La notizia è stata diffusa da Valeria Alessandrini, assessore leghista a Terni. Secondo le accuse dell'assessore del Carroccio la dirigente scolastica di una scuola primaria del centro della città sostiene che la recita natalizia potrebbe ferire la sensibilità di bambini che professano religioni diverse da quella cattolica. Da qui l'idea di vietare la messa in scena di quadri viventi sulla nascita di Gesù, nel rispetto delle altre culture.

"Mi auguro – sottolinea Alessandrini in una nota – che ci sia un ripensamento in considerazione del rispetto di quei valori cristiani che fanno parte della nostra storia e del nostro patrimonio culturale. Rispettare chi professa altre religioni non significa dover rinunciare per forza a riconoscere le nostre radici, anzi". Secondo l'assessore "solo rispettando quello che siamo stati e, quindi, quello che siamo, riusciremo a far capire agli altri che ognuno è libero di professare la propria fede, ma è anche tenuto a rispettare la storia e la cultura del paese dove vive".

"Spero venga consentito a bambini e ragazzi dell'istituto – dice ancora Alessandrini – di vivere e condividere con i compagni e i propri genitori i momenti più belli, intensi e significativi del Natale".

La preside replica così: "L'idea di realizzare nella nostra scuola un presepe vivente era solo un'ipotesi, neanche formulata più di tanto, dunque il fatto è insussistente. Ma il termine vietare è assolutamente inappropriato e il tema non dovrebbe essere all'ordine del giorno degli interessi di un assessore" spiega, smentendo in parte la notizia. L'istituto, al contrario, sarebbe un esempio di tolleranza, rispetto e integrazione: "È sufficiente aprire l'homepage del sito web della direzione didattica per notare che viene riportata la visita pastorale del vescovo Giuseppe Piemontese. In tutte le scuole della nostra direzione vengono fatti presepi e canti natalizi, dunque il rispetto è totale per tutte le sensibilità, anche religiose. Ma senza superare certi limiti e seguendo le regole base imposte dal principio di laicità della scuola".

Anche Forza Italia attacca la preside della scuola elementare: "A volte il silenzio è d'oro. La risposta della dirigente scolastica della primaria di Terni, dove è stata vietata la recita natalizia del presepe vivente, è francamente imbarazzante. Parlare addirittura di limiti da non superare, e chiamare in causa le regole base imposte dal principio di laicità della scuola, è un esercizio della moderna arretratezza culturale che imperversa in alcuni istituti. Disperdere i nostri valori religiosi, indebolire le nostre radici cristiane e i simboli che le caratterizzano è un danno enorme che facciamo a noi stessi e soprattutto ai nostri figli. Ignorarlo, in nome di principi che non vengono certo lesi da una semplice recita natalizia, alla quale si può scegliere di assistere oppure di non assistere, è una forma di intollerabile intolleranza", lo dice la vicepresidente dei senatori di Forza Italia Alessandra Gallone.

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