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Quando potrebbe arrivare il bonus benzina da 150 euro per redditi bassi, tutte le ipotesi

Il bonus da 150 euro per i redditi bassi contro il caro benzina potrebbe arrivare nelle tasche degli italiani già in autunno, mentre il taglio delle accise è escluso in ogni caso.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Un bonus da 150 euro per provare a contrastare il caro benzina. Ma solo per i redditi bassi. L'idea non è nuova e il governo ci sta lavorando ormai da diversi giorni. L'occasione buona per un confronto sul tema può essere il Consiglio dei ministri di domani – oltre al vertice di maggioranza di questa sera – durante il quale verrà approvato il nuovo decreto baby gang. Sul tavolo di Palazzo Chigi arriverà anche il bonus benzina, per cui il ministero dell'Economia sta cercando le coperture necessarie. Anche a costo di tagliare gli aiuti sulle bollette del gas, visto che le quotazioni internazionali sono scese negli ultimi mesi. Nel frattempo il taglio alla produzione di petrolio da parte di Russia e Arabia Saudita rischia di far impennare ancor di più il prezzo della benzina.

Come funzionerà il bonus benzina da 150 euro

Il governo ha intenzione di finanziare il bonus benzina con l'extragettito Iva. Un tesoretto da circa due miliardi che il Tesoro conta di investire in un aiuto selettivo e non indiscriminato come il taglio delle accise (che costerebbe due miliardi al mese). L'idea è distribuire il bonus da 150 euro sotto forma di card da utilizzare al benzinaio, ma solo per chi ha un reddito personale inferiore ai 25mila euro l'anno. I tempi saranno legati alle coperture, ma anche all'andamento del prezzo dei carburanti. Se nelle prossime settimane dovesse mantenersi a questi livelli – oltre i due euro al litro – l'intervento del governo potrebbe arrivare già all'inizio di ottobre.

Perché il governo Meloni non taglierà le accise sulla benzina

A prescindere dallo scenario che si presenterà, dal governo escludono tassativamente la possibilità di un nuovo intervento sulle accise. Non verranno toccate, sia perché poi tornare indietro sarebbe molto complicato – come dimostra la polemica che il governo si porta dietro da gennaio scorso con i distributori – sia perché si tratta di un ingresso fondamentale per le casse dello Stato. Perciò ogni tipo di intervento che verrà valutato non riguarderà il taglio delle accise. Piuttosto la direzione presa è quella del bonus una tantum da destinare ai redditi bassi, magari distribuito attraverso delle card simili alle carte acquisti.

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