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Covid 19

Quali Regioni hanno raggiunto gli obiettivi sulle vaccinazioni fissati da Figliuolo e quali no

Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, ha fissato un obiettivo sulle somministrazioni dei vaccini per la settimana 16-22 aprile: il target nazionale è stato raggiunto e la maggior parte delle Regioni è riuscita a inoculare le dosi richieste dalla struttura commissariale. Ma l’obiettivo era tutt’altro che ambizioso, non imprimendo un’accelerazione alla campagna vaccinale. Vediamo i dati Regione per Regione per capire chi è riuscito (e chi no) a raggiungere il target.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’obiettivo settimanale dei vaccini da somministrare a livello nazionale è stato raggiunto. Ma non tutte le Regioni, in realtà, hanno inoculato le dosi che il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus, Francesco Paolo Figliuolo, chiedeva loro di fare. Va subito detto che il target fissato dalla struttura commissariale era tutt’altro che ambizioso, essendo di fatto poco più di una conferma rispetto alle dosi somministrate nelle settimane precedenti. Nessuna accelerazione della campagna vaccinale, quindi. Negli scorsi giorni Figliuolo aveva dichiarato, Regione per Regione, il numero di vaccini da somministrare nei giorni dal 16 al 22 aprile. A livello nazionale l’obiettivo era fare 2,2 milioni di dosi: ne sono state somministrate, in tutta la settimana, 2,32 milioni. Una media giornaliera di 331mila contro le 315mila preventivate dalla struttura commissariale. L’altra precisazione che va fatta riguarda i dati a disposizione: quelli relativi alla settimana dal 16 al 22 aprile sono ancora incompleti: spesso alcune dosi vengono caricate anche con giorni di ritardo e, sicuramente, il dato dell’ultima giornata (il 22 aprile) non è ancora definitivo. Il che vuol dire che le cifre di ogni singola Regione potrebbero aumentare, ma non in maniera significativa.

La tabella delle Regioni che hanno (e non hanno) raggiunto il target vaccinale

La tabella è stata elaborata da Fanpage.it sulla base dei numeri messi a disposizione dal governo e analizzati mettendo insieme i dati disaggregati. Nella tabella sono riportate in colonna la Regione o Provincia autonoma: a ogni riga, per ognuna di esse, corrisponde il dato sui vaccini somministrati nella settimana dal 16 alle 22 aprile (con accanto, tra parentesi, l’obiettivo fissato dal commissario) e la media giornaliera su un’altra colonna (con accanto l’obiettivo giornaliero per raggiungere quello settimanale). In verde ci sono le Regioni che hanno raggiunto il traguardo, in rosso quelle che non ce l’hanno fatta e che non sono neanche abbastanza vicine al valore prefissato per poterlo raggiungere grazie alle somministrazioni ancora non dichiarate, e in blu ci sono quei territori che non hanno raggiunto l’obiettivo, ma che ci sono talmente vicini da lasciar presupporre che riescano a tagliare il traguardo con gli ultimi dati mancanti.

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Quali Regioni hanno vaccinato di più e quali meno

La maggior parte delle Regioni italiane ha raggiunto il target o riuscirà a farlo con le ultime dosi ancora non comunicate (è il caso di Bolzano e Toscana). Tra le Regioni che hanno superato il traguardo prefissato da Figliuolo con maggior margine e che hanno quindi vaccinato più di quanto previsto ci sono Campania, Liguria, Lombardia, Puglia e Valle d’Aosta. Sono andate oltre l’obiettivo anche Basilicata, Emilia-Romagna e Piemonte. Mentre sono riuscite a somministrare le dosi richieste dalla struttura commissariale, ma con poco margine, anche Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Marche e Umbria. Non hanno invece raggiunto gli obiettivi prefissati Abruzzo, Calabria, Molise, Trento, Sardegna, Sicilia, Veneto. Le motivazioni sembrano essere diverse, perché in alcuni casi si tratta di Regioni che stanno andando più lente nella vaccinazione (come per Abruzzo, Calabria e Sicilia, agli ultimi posti per dosi somministrate da inizio campagna) e in altri – soprattutto per il Molise e, ancor di più, il Veneto – di territori che hanno vaccinato di più e potrebbero, quindi, aver avuto a disposizione meno dosi da somministrare avendo meno scorte conservate dal passato.

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