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Protesta degli Agricoltori in Italia e in Europa

Proteste agricoltori, Meloni cede: “Ok a esenzione Irpef per redditi fino a 10mila euro”

Meloni annuncia una misura per andare incontro alle richieste degli agricoltori: “Esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Durante il suo intervento nel corso dell'incontro tra governo e associazioni degli agricoltori, Cia, Coldiretti e Confagricoltura, Copagri, Alleanza Cooperative, a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha sventolato bandiera bianca, annunciando un dietrofront, seppur parziale, sullo sconto Irpef agli imprenditori agricoli, cancellato in manovra.

"L’esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l'importo di diecimila euro. In altre parole, l’esenzione dell’Irpef deve essere un intervento per i più deboli che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio". ha annunciato la premier. Quella del ripristino dell'esenzione Irpef agricola, insieme allo sgravio contributivo per le nuove imprese agricole aperte da giovani, erano richieste contenute nel documento presentato dal presidente Coldiretti Ettore Prandini nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi, alla presenza del sottosegretario alla presidenza Mantovano, dei vicepremier Tajani e Salvini, e dei ministri Lollobrigida, Giorgetti, Piantedosi, Fitto, Ciriani, Calderone.

Gli agricoltori hanno fatto presente che l'aumento dei tassi di interesse, i costi di produzione aumentati a causa delle guerre, l’inflazione che riduce il potere di acquisto e le conseguenze di alcune scelte dell’Unione Europea, hanno determinato situazioni di difficoltà in numerose aziende.

"Ho deciso, insieme al ministro Lollobrigida, di organizzare questo incontro per presentarvi brevemente quali sono le azioni prioritarie che il governo intende portare avanti, su vari livelli, a favore del settore agricolo nazionale", ha detto la presidente del Consiglio al tavolo con le organizzazioni agricole. La premier, ricordando i diversi incontri avuti in passato con le associazioni presenti al tavolo ha detto che intende continuare il confronto "sulle politiche nazionali ed europee che interessano l'agricoltura e l'agroalimentare. Parliamo di un settore strategico per la nostra economia e che abbiamo messo al centro della nostra azione", avrebbe detto la premier.

Meloni ha rivendicato ancora una volta come una vittoria del governo la retromarcia sulla riduzione dei pesticidi: "Il nostro Governo ha cambiato passo in Europa. E il nostro peso si è fatto sentire su tanti dossier sui quali l’orientamento è progressivamente cambiato e sui quali sta progressivamente prevalendo il buon senso. Penso alle norme sulle emissioni, sul packaging, sui fitofarmaci, sulla rotazione forzata o sulla messa a riposo obbligatoria. Certo, non tutte le questioni sono risolte, la nostra attenzione rimarrà ovviamente alta, ma io credo che il cambio di marcia sia evidente. E sono fiera di dire che è anche una vittoria del Governo italiano la scelta della Commissione europea di ritirare la proposta legislatura sui fitofarmaci. Su questo siamo riusciti a convincere la Commissione che eliminare i fitofarmaci così come si voleva fare non avrebbe comportato una riduzione dell’inquinamento, ma solo avvantaggiato altre economie rispetto a quella europea".

Questa sera al Festival di Sanremo verrà letto da Amadeus un comunicato, scritto dal  Comitato Riscatto Agricolo, distante dalle associazioni di categoria, come Coldiretti o Confagricoltura. Gli agricoltori avrebbero voluto salire fisicamente sul palco dell'Ariston, ma Viale Mazzini non lo ha consentito. Fin dall'inizio però Amadeus si è mostrato vicino alle proteste dei trattori, ritenendole giuste.

Cosa vuole fare il governo per rispondere alle richieste dei trattori

"Credo che voi possiate riconoscere che in questi mesi l'aumento delle risorse a favore del comparto c'è stato ed è stato rilevante, seppur in una condizione difficile di bilancio, che anche voi conoscete bene".

"In 16 mesi – ha proseguito Meloni – non è possibile fare i miracoli e correggere anni di scelte sbagliate, ma io credo che l'inversione di tendenza sia evidente. Penso alla scelta, nell'ambito della revisione del Pnrr, di aumentare i fondi destinati al settore agricolo da cinque a otto miliardi di euro per rilanciare gli investimenti per i contratti di filiera e aumentare l'indipendenza energetica dei produttori agricoli".

Insomma, ha continuato il premier, "abbiamo lavorato per affrontare vecchi e nuovi problemi. Penso al Fondo per le emergenze con una dotazione di 300 milioni di euro per dare una risposta concreta, sostegni e ristori alle filiere più in difficoltà o agli oltre 800 milioni che abbiamo stanziato per innovare macchine e attrezzature, aumentare la produttività delle nostre imprese e migliorare la sicurezza sul lavoro. Abbiamo lavorato per una organizzazione dei flussi triennale che garantisse la forza lavoro necessaria alla produzione, abbiamo attivato modelli di sicurezza e protezione per le filiere e un più attento controllo delle importazioni. Abbiamo garantito il taglio delle accise sul carburante agricolo e abbiamo sostenuto la promozione dei prodotti italiani perché acquisiscano sempre maggior valore. Abbiamo approvato un chiaro indirizzo sulle Tea per avere colture più forti e produttive. Abbiamo approvato un chiaro indirizzo sulle tecniche di evoluzione assistita per avere colture più forti e produttive. E così via".

Secondo Meloni serve inoltre "un cambio di passo sulla Politica Agricola Comunitaria, che preveda più semplificazione nell'erogazione degli aiuti, il no ai tagli finanziari, lo stop agli aiuti per non produrre, un maggiore sostegno ai giovani". Inoltre, ha aggiunto la premier, "vogliamo affrontare il tema, molto importante, dei costi di produzione. Vogliamo impedire la vendita sotto i costi di produzione e riconoscere il giusto prezzo agli agricoltori. Per rendere efficace la misura prevista nel decreto legislativo contro le pratiche sleali il governo rafforzerà i controlli dell'Autorità di contrasto (ICQRF) e potenzierà le strutture di Ismea per l'elaborazione e la pubblicazione con frequenza mensile dei prezzi dei prodotti agricoli e dei costi medi di produzione delle principali filiere".

"Vogliamo continuare ad incentivare le filiere 100% italiane. Come sapete, nella legge di bilancio, per aiutare le famiglie in difficoltà sono stati stanziati 650 milioni di euro, per acquisto di cibo da Agea, per i pacchi alimentari e per la carta Dedicata a te. Il governo intende proseguire su questa strada, rafforzando il vincolo di origine 100% italiana delle produzioni, come aiuto diretto alla filiera agroalimentare nazionale", ha detto ancora Meloni.

Dopo l'incontro a Palazzo Chigi associazioni soddisfatte

"Un incontro proficuo, che ha consentito di fare il punto sull'insieme delle situazioni di crisi dell'agricoltura italiana. Abbiamo, in larga misura, apprezzato gli obiettivi e il programma di priorità annunciato dal Governo ed in particolare apprezziamo l'apertura di un tavolo con il Governo sul tema del lavoro", ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a conclusione della riunione a Palazzo Chigi. "Da parte nostra, abbiamo rimarcato che il ripristino dell'esenzione Irpef deve riguardare tutti gli agricoltori, in difficoltà da tempo per il calo dei prezzi all'origine, mentre i costi di produzione restano elevati", ha sottolineato Giansanti.

Salvini: "Si può fare di più"

"Il governo italiano sta facendo bene sull'agricoltura e può fare ancor meglio ma il disastro è l'Europa", ha commentato il ministro Matteo Salvini, parlando con i cronisti a Potenza. La proposta di detassazione all'Irpef agricola fino a 10.000 euro "è un punto di partenza, sono convinto che si possa fare anche di più – ha detto – come aumentare questa detassazione dell'Irpef agricola. Ci sono proposte della Lega, alcune delle quali a costo zero, depositate da tempo, prima dell'arrivo dei trattori. Bisogna rivedere soprattutto le politiche europee che sono folli, suicide, miopi, che avvantaggiano poche multinazionali e pochi Paesi contro gli agricoltori, gli allevatori, i pescatori lucani e italiani. Occorre andare a Bruxelles a rivendicare l'orgoglio e la difesa".

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