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Protesta degli Agricoltori in Italia e in Europa

Il governo Meloni ora vuole abbassare l’Irpef agli agricoltori, dopo averla alzata con la manovra

Il ministro Giorgetti ha confermato che “è in corso di valutazione un intervento in materia di esenzione per l’Irpef per gli imprenditori agricoli”. Con la legge di bilancio per il 2024, il governo aveva aumentato l’imposta per i redditi agrari, che prima erano completamente esenti. La protesta dei trattori di queste settimane avrebbe convinto il centrodestra a tornare sui suoi passi.
A cura di Luca Pons
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Arrivano i primi effetti politici della protesta dei trattori, che da diversi giorni vede manifestazioni in varie parti d'Italia, da Roma a Sanremo, dove le loro istanze arriveranno sul palco del teatro Ariston. Uno dei motivi della protesta è l'aumento dell'Irpef sui redditi agrari, che il governo Meloni ha alzato nel 2024 dopo che per diversi anni (dal 2017) era stata annullata. Un aumento delle tasse che ha spinto alla mobilitazione, e che potrebbe presto essere ridotto.

Il ministro Giorgetti, interrogato al Senato durante il question time, ha annunciato: "È in corso di valutazione un intervento in materia di esenzione per l'Irpef per gli imprenditori agricoli che necessitino di un effettivo sostegno, eventualmente prevedendo specifiche franchigie. Tale misura potrà essere inserita nel primo veicolo normativo utile, che potrebbe essere il decreto legge Milleproroghe attualmente all'esame della Camera". Insomma, si parla di modifiche da discutere a breve, nel giro di pochi giorni.

Con la legge di bilancio 2024, il governo Meloni aveva deciso di risparmiare circa 248 milioni di euro all'anno cancellando un'agevolazione per gli agricoltori. Da diversi anni, infatti, i redditi dominicali e agrari (cioè quelli derivati da un terreno per chi lo possiede e per chi lo coltiva) venivano esclusi nel momento di calcolare le tasse degli imprenditori agricoli. Questo, naturalmente, ha portato a forti sconti. Da quest'anno, invece, questa esenzione è stata completamente eliminata.

Ora la maggioranza starebbe valutando di riportare in vigore l'esenzione, ma solo per chi ha un reddito al di sotto di una certa soglia. I dettagli sono ancora da definire, anche perché il problema come sempre è trovare i soldi necessari. Come detto, il taglio costa allo Stato quasi 250 milioni di euro all'anno, perciò potrebbe essere necessario cercare un compromesso.

"La soluzione di cui si sente parlare in queste ore è una presa in giro, sarebbe a costo zero e si applicherebbe solo a una fascia che andrebbe già comunque in esenzione", ha commentato Enrico Borghi, deputato di Italia viva che ha presentato l'interrogazione parlamentare al ministro Giorgetti. Il ministro, nel rispondere, ha comunque sottolineato che il governo Meloni per il 2024 ha previsto varie altre misure di sostegno agli agricoltori, ma più specifiche, che "hanno sostituito precedenti interventi di carattere generalizzato".

Nella maggioranza si è aperto un vero e proprio scontro, con i partiti che cercano di addossarsi la responsabilità dell'aumento. "Sulla questione dell'Irpef agricola riteniamo sia stato un errore quello del governo di cancellare l'esenzione per il 2024″, ha detto oggi Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera: "Abbiamo presentato un emendamento in cui si chiede nel Milleproroghe di prorogare anche nel 2024 l'esenzione. Aspettiamo che il governo ci dia delle risposte".

La replica è arrivata da Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d'Italia a Montecitorio: quando si discuteva la manovra, "non risulta che siano mai state avanzate riserve da parte di gruppi della maggioranza", ha detto. "Non vedo quindi la ragione di imputare colpe al governo, quando le decisioni sono state assunte in modo compatto dalla maggioranza in Parlamento".

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