Prof che ha augurato la morte alla figlia di Meloni scrive alla premier: “Vorrei chiederle scusa di persona”

Stefano Addeo, il professore campano che in un post pubblicato sui social ha augurato la morte alla figlia della premier, ha scritto una lettera di scuse a Giorgia Meloni.
"Le chiedo, se possibile, di potermi incontrare per poterglielo dire guardandola negli occhi", ha scritto il docente in uno dei passaggi centrali della lettera.
Il post, condiviso alcuni giorni fa su Facebook (e successivamente rimosso), ha fatto scoppiare le polemiche. Nel messaggio l'uomo si rivolgeva alla figlia della premier augurandole la stessa sorte di Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni assassinata ad Afragola dal suo ex fidanzato.
Nel testo, di cui è entrato in possesso il quotidiano Roma e che sarà pubblicato integralmente domani, martedì 3 giugno, Addeo ha parlato della sua situazione personale, del rapporto con la madre anziana e della sofferenza per quanto accaduto.
"Non c'è giustificazione possibile per le parole scritte. Mi assumo ogni responsabilità – prosegue ancora Addeo – anche se confesso che mai nelle mie intenzioni vi era l'idea di augurare la morte a una bambina (la figlia della premier ha 8 anni, ndr)".
"È stata una frase infelice, inadeguata, inaccettabile, che non mi rappresenta né come uomo né come educatore. – ha aggiunto – So bene che nulla può cancellare il male fatto con quelle parole. Solo la verità, il pentimento e il rispetto possono servire, ora", ha spiegato.
Il docente si è quindi rivolto direttamente alla premier chiedendo perdono per il gesto "che ha ferito Lei e la sua famiglia, e in particolare Sua figlia, che mai avrebbe dovuto essere tirata in ballo in alcun modo".
Sul caso si è espresso anche il direttore dell' Ufficio scolastico della Regione Campania, Ettore Acerra.
A chi gli ha chiesto un commento ha risposto: "Siccome io sono il titolare dell'azione disciplinare, naturalmente non posso fare i commenti di tipo istituzionale. Posso dire che è un episodio, a mio parere, sconcertante".
"È il segno di come un uso inqualificabile dei social possa portare a degli episodi che non dovrebbero essere assolutamente accettabili" ha spiegato Acerra.
"Quindi, commenti nel merito non ne faccio. Sicuramente di concerto col ministro (dell' Istruzione e del Merito, ndr) faremo un ragionamento su questa questione. – ha aggiunto – Sono dispiaciuto perché un componente della comunità educante dovrebbe pensare bene prima di parlare".
"Altro non posso dire in questo momento, – ha concluso – tenendo presente che curerò personalmente la situazione e cercheremo di prendere le giuste decisioni". Domani, a quanto si apprende, si potrebbe già avere il risultato delle valutazioni.