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Processo sui marò all’Italia, Conte: “Buona notizia”. Di Maio: “Si mette un punto a lunga agonia”

La decisione del tribunale arbitrale internazionale di affidare la giurisdizione del caso dei due marò all’Italia viene accolta con soddisfazione dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, e dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, commenta: “Oggi si mette un punto definitivo a una lunga agonia”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il tribunale arbitrale internazionale ha stabilito che la giurisdizione sul caso dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, spetta all’Italia. Una notizia accolta positivamente da tutta la politica italiana. A partire dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha espresso “soddisfazione” per la decisione del tribunale internazionale, secondo quanto si apprende dal Quirinale. Il capo dello Stato ha espresso il suo ringraziamento alla Farnesina per l’impegno profuso durante la gestione di questa vicenda. Sulla vicenda dei marò, ricorda invece il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, “è stata riconosciuta giurisdizione all’Italia, mi sembra una buona notizia”, afferma interpellato dai cronisti.

Sul caso interviene anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, con un post su Facebook: “È una notizia molto positiva, che premia il grande lavoro svolto in questi anni dal team legale a tutela dell’Italia nelle sedi giudiziarie indiane e internazionali, nonché l’impegno diplomatico che il nostro Paese non ha mai fatto mancare alla causa dei due fucilieri di Marina. La tesi dell’Italia, dopo anni di lunghe battaglie, ha dunque prevalso. I nostri due militari, funzionari dello Stato italiano, impegnati nell'esercizio delle loro funzioni sono immuni dalla giustizia straniera. L’Italia naturalmente rispetterà quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione. Oggi si mette un punto definitivo a una lunga agonia. Un abbraccio ai nostri due marò e alle loro famiglie”.

Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, parla di un risultato che “accogliamo con soddisfazione, che mette fine a una vicenda che andava avanti da anni, particolarmente gravosa anche per i suoi aspetti umani. Per questo rivolgo un affettuoso pensiero ai nostri due marò e alle loro famiglie per i difficili momenti che hanno vissuto. La decisione conferma come sia stato corretto che a esprimersi fosse un arbitrato internazionale, che ha recepito le considerazioni legali che l'Italia ha sempre manifestato. Ora sono certo che la verità dei fatti verrà definitivamente accertata”. Anche l’ex presidente del Consiglio ed ex ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, commenta: “Riconosciuta la giurisdizione italiana nei confronti dei due Marò. Nel 2015 fu giusto affidare la controversia alla Corte dell'Aja. Grazie alla Farnesina e a tutti coloro che in questi anni hanno difeso le nostre ragioni”.

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