Procaccini (FdI): “Le frasi di Trump sull’Europa crude ma giuste. Dall’Ue ferocia contro Musk”

Fanpage.it ha raccolto le posizioni del co-presidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento Ue in quota FdI, Nicola Procaccini, e del ministro degli Affari europei Tommaso Foti sul momento delicato che l’Europa attraversa nei rapporti con gli Stati Uniti: i duri attacchi espressi alle istituzioni del Vecchio Continente dall’amministrazione Trump e quelli di Elon Musk; ma anche la posizione sempre più incerta riguardo all’Ucraina, che mette in difficoltà il governo Meloni.
Intervista a Nicola Procaccini
Co-presidente al parlamento Ue del gruppo dei Conservatori in quota Fdi Nicola Procaccini
A cura di Luca Pons
0 CONDIVISIONI
Immagine

di Marco Billeci e Luca Pons

L'Unione europea affronta una delle fasi più difficili della sua storia, nel rapporto con gli Stati Uniti. L'ultimo esempio, uno dei più evidenti è stata la Strategia di sicurezza nazionale dell'amministrazione Trump, che traccia una quadro estremamente duro nei confronti dell'Ue. A sostenere il presidente Usa c'è anche l'imprenditore Elon Musk, che ha lanciato un attacco aperto all'Europa definendola "Quarto Reich".

Nel governo Meloni c'è divisione. Diversi esponenti della Lega esultano per la "fine" dell'Ue, mentre il ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti prima ha detto che bisogna fare "passi avanti" nella realizzazione dei "mercati unici"; poi, quando Fanpage.it gli ha chiesto di commentare le parole dei suoi colleghi più euroscettici, ha rilanciato: "Quando ti accorgi che vi sono dei problemi, l'unico modo per togliere argomentazioni a tutti è quello di risolverli".

Ai microfoni di Fanpage.it Nicola Procaccini, il co-presidente del gruppo dei Conservatori (Ecr) al Parlamento europeo in quota Fratelli d'Italia, ha parlato delle posizioni di Trump, delle parole di Musk e della situazione in Ucraina, tra le altre cose. Lo ha fatto a margine degli "Ecr Study Days", quattro giorni di seminari organizzati dai Conservatori Europei per discutere i temi al centro del dibattito in Ue.

Cosa dice secondo lei, all'Europa e all'Italia, il documento sulla Sicurezza strategica degli Stati Uniti?

Ci dice ciò che già sapevamo, ovvero che l'Unione europea sta attraversando una fase di crisi, che è il frutto di un calo demografico vertiginoso, una immigrazione di massa che si fatica a controllare e gestire, e questo porta naturalmente ad uno snaturamento della sua essenza.

Non c'è alcuna invocazione di una disgregazione europea. Anzi, si invoca un rafforzamento dell'Unione europea. Un rafforzamento anche sul piano della difesa. Sono considerazioni persino ovvie, che non mi creano alcun imbarazzo. Naturalmente sono scritte con un linguaggio a volte brusco, ma in cui non percepisco nulla di sbagliato.

Però in quel documento si mettono gli Stati europei quasi quasi davanti a un bivio: o continuate su questa china – si dice – con istituzioni sovranazionali antidemocratiche che reprimono la libertà di pensiero, o coltivate un rapporto diretto con gli Stati Uniti. È un bivio davanti a cui anche il governo italiano si trova, o no?

C'è un passaggio, in quel documento, che secondo me è particolarmente significativo. C'è scritto che l'Unione europea è "vitale" per gli Stati Uniti d'America, dal punto di vista culturale e strategico. Credo che sia un riconoscimento dell'importanza, della solidità di questo rapporto. Per avere un rapporto serve, naturalmente, anche evitare di mettersi le dita negli occhi a vicenda, come purtroppo qualcheduno sembra avere la tentazione di fare.

Che effetto fa, a un membro di un partito che dice di essere patriottico, sentire Elon Musk che paragona l'Europa al Quarto Reich, dice che in Europa non c'è libertà d'espressione perché si è data una multa a una piattaforma che ha violato delle norme votate dai partiti europei (compreso il vostro, fra l'altro)?

Naturalmente sono parole che non condivido, però capisco anche il moto di rabbia che c'è dietro quelle parole. È vero che l'Unione europea si è dotata di strumenti che in qualche modo abbiamo tutti condiviso, ma attenzione a come vengono usati questi strumenti. Perché se servono per combattere politicamente dei soggetti ridotti a degli avversari, snaturano il motivo per cui esistono quegli strumenti.

Lei nella multa a X vede un intento politico?

Sì, sì, mi sembra che ci sia una una certa ferocia, probabilmente eccessiva.

L'altro fronte è quello dell'Ucraina. Lei vede prossimo un disimpegno degli Stati Uniti? In che situazione metterebbe l'Europa e il governo di Giorgia Meloni, che ha scommesso sulla vittoria dell'Ucraina?

Non esiste questa cosa di "scommettere sulla vittoria" dell'Ucraina…

L'ha detto lei più volte, ci sono dichiarazioni pubbliche.

Nessuno ha mai scommesso sulla vittoria dell'Ucraina. Giustamente si è aiutata una nazione aggredita da un'altra nazione a resistere. E questo suo aiuto durerà fin quanto sarà necessario per arrivare ad una Ucraina che possa rimanere libera, capace di autodeterminarsi, democratica.

Io mi auguro che gli Stati Uniti non si disimpegnino. Ad oggi non si sono disimpegnati. Ad oggi stanno continuando a sostenere l'Ucraina.

Naturalmente questo sostegno si accompagna alla ricerca di un piano di pace, che tutti quanti noi auspichiamo. Purtroppo, per arrivare alla pace serve che entrambi i contendenti desistano, e in questo caso mi sembra che l'aggressore continui a non rinunciare alla sua aggressione.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views