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Pontida, al via il raduno leghista. Insulti per Gad Lerner, accolto dai fischi: “Pezzo di m…”

Al via il raduno leghista di Pontida tra le tensioni. I militanti hanno rivolto fischi e pesanti insulti al giornalista Gad Lerner. Stessa accoglienza anche per un videomaker che è stato insultato, prima che un militante gli desse una manata sul microfono. Insulti rivolti anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
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A cura di Stefano Rizzuti
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Fischi e insulti per il giornalista Gad Lerner al suo arrivo al raduno leghista di Pontida. “Massone”, “buffone”, sono alcune delle urla rivolte al giornalista. Ma non solo: “Chi semina merda raccoglie merda”, ancora tra gli insulti a lui rivolti. Per Lerner, quindi, un’accoglienza dei militanti tutt’altro che benevola. In molti si sono messi a urlare contro di lui al limite della zona dedicata alla stampa. Il giornalista, comunque, commentando con gli altri cronisti a Pontida spiega: “Certo che sono venuto per un servizio, scrivo per la Repubblica. Vengo a Pontida da prima di loro”.

I contestatori di Pontida hanno seguito l’ingresso di Lerner sul pratone davanti al palco fino all’area stampa continuando a urlargli vari insulti come “straccione, vai a casa, pezzo di merda”. Agli insulti a Gad Lerner si aggiungono quelli a un videomaker che si era avvicinato ai militanti presenti: “È meglio che te ne vai, altrimenti ci incazziamo”, è il messaggio che gli hanno rivolto. Agli insulti ha seguito una manata sul microfono, quando il giornalista ha chiesto di commentare la crisi di governo. Poi insulti anche al presidente della Repubblica: “Mattarella mafioso”, ha gridato qualcuno.

Il raduno leghista di Pontida

A Pontida oggi si tiene il grande raduno annuale leghista. Sul pratone davanti al palco la gente sta iniziando ad affluire, ma non c’è ancora il pienone in attesa che inizi la manifestazione del Carroccio. Secondo le stime degli organizzatori oggi potrebbero arrivare fino ad 80mila persone. Nelle prime file non ci sono solo le bandiere della Lega e di Salvini premier, ma anche due bandiere dell’Italia. Accompagnate dallo slogan che appare sul palco: “La forza di essere liberi”. Anche questo sovrastato da una striscia tricolore. Tra i partecipanti si registra anche una effige del cuore immacolato di Maria.

Intanto il leader leghista, Matteo Salvini, cerca da subito di stemperare i toni dopo le parole del deputato Vito Comencini, che ha detto che il capo dello Stato gli “fa schifo”: “Sono toni sicuramente sbagliati”, ammette Salvini in un’intervista al Corriere della Sera. L’ex ministro dell’interno, però, aggiunge: “Però sento decine di persone che chiedono perché non si vota. Sono assolutamente convinto che si debba mantenere il rispetto, ma è anche chiaro che la maggioranza degli italiani si sente tradita e presa in giro”.

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