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PNRR, Draghi avverte sul rischio di infiltrazioni criminali: “Governo determinato a reprimerle”

“L’Italia è determinata a prevenire e reprimere qualsiasi tentativo di frode e di infiltrazione criminale nell’utilizzo dei fondi che finanziano il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a tutela dei suoi cittadini, delle sue imprese e dell’Unione Europea”: lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sottolineando che l’arrivo dei fondi del Recovery Plan rappresenti una sfida soprattutto per il nostri Paese.
A cura di Annalisa Girardi
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L'arrivo delle risorse europee con il Next Generation Eu rappresenterà una sfida per tutti gli Stati membri, ma in particolare per l'Italia che dovrà vigilare affinché la criminalità organizzata non si infiltri nella gestione dei soldi per la ripresa post Covid. A dirlo è il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo al Law Enforcement Forum. Sui rischi che la mafia potesse cercare di controllare i fondi Covid erano già intervenuti diversi esponenti politici, come ad esempio il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, che avevano sottolineato la necessità di potenziare il meccanismo dei controlli durante la messa in atto delle riforme e dei progetti per rilanciare l'economia del Next Generation Eu.

"L’arrivo dei fondi del programma Next Generation EU è una grande sfida per tutti i Paesi dell’Unione Europea e in particolare per l’Italia. La credibilità delle istituzioni italiane e il futuro dell’economia dipendono dalla nostra capacità di spendere bene e con onestà. L’Italia è determinata a prevenire e reprimere qualsiasi tentativo di frode e di infiltrazione criminale nell’utilizzo dei fondi che finanziano il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a tutela dei suoi cittadini, delle sue imprese e dell’Unione Europea", ha detto Draghi. Che ha poi chiesto di rafforzare la condivisione delle conoscenze, giudicata essenziale "iper facilitare un’azione efficace di monitoraggio e prevenzione dei rischi".

Oggi è intervenuto sul Recovery Plan anche il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, durante il vertice del Partito popolare europeo a Roma. "È necessario che gli Stati membri continuino a portare avanti le riforme anche dopo l'approvazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza  in modo che gli effetti non siano di breve durata", ha detto, ricordando che i Piani non riguardano solo i finanziamenti, ma appunto anche le riforme che si devono tradurre in interventi "rilevanti e strutturali" per assicurare che gli effetti positivi continuino anche dopo che sono state stanziate le risorse.

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