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Piantedosi: “Vogliamo un Cpr in ogni Regione, aumento dei flussi migratori non ci ha colto impreparati”

Il ministro Matteo Piantedosi, rispondendo al Question Time in Senato, affronta il tema della gestione dei flussi migratori, snocciolando un po’ di dati su accoglienza e rimpatri e affermando che il governo non si sia fatto trovare impreparato all’aumento dei flussi.
A cura di Annalisa Girardi
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Secondo Matteo Piantedosi il governo non si è fatto cogliere impreparato dall'impennata di flussi migratori. "‘La dichiarazione dello Stato di emergenza dello scorso aprile e, ancor prima, le misure contenute nel decreto legge 20/2023 ci hanno consentito di programmare per tempo il miglioramento della nostra capacità di risposta ad una situazione di eccezionale complessità", ha detto il ministro dell'Interno rispondendo al Question Time in Senato. Spiegando poi di aver "completamente riorganizzato la gestione dell'hotspot di Lampedusa e di altri hotspot in Sicilia e Calabria per assicurare la continuità e la rapidità dei massicci trasferimenti dei migranti giunti via mare alleggerendo la pressione soprattutto su Lampedusa".

Piantedosi ha anche fatto sapere che in pochi mesi il governo ha "aumentato del 10% i posti in accoglienza" e, al tempo stesso, "implementato la rete degli hotspot in Sicilia e Calabria con oltre 3 mila nuovi posti". Una ricetta, ha spiegato il ministro, che serve ad "attenuare l'impatto dei massicci afflussi sul restante territorio nazionale".

I numeri dell'accoglienza forniti da Piantedosi

Il ministro ha quindi spiegato che al momento il sistema di accoglienza nazionale ospita oltre 136 mila persone: di queste circa 35 mila sono nella rete Sai, altre 95 mila nei Cas per adulti, quasi 1.400 invece nei Cas per minori e altre 4.800 nei centri di prima accoglienza: "Si tratta di dati che dimostrano chiaramente il livello di capillarità e di diffusività dell'accoglienza su tutto il territorio nazionale, con evidenti benefici anche sull'ordine pubblico", ha sottolineato il ministro.

I dati sui rimpatri e sui nuovi centri, che costruirà la Difesa

Per quanto riguarda invece i Centri per il rimpatrio (Cpr), Piantedosi ha detto che "il 70% degli immigrati rimpatriati è transitato per un Cpr" e che "il 50% degli stranieri ospitati nei Centri vengono rimpatriati". Proprio questo aspetto è uno dei più contestati da diverse organizzazioni e associazioni, che sottolineano come – dati della Corte dei Conti alla mano – in realtà il numero delle persone rimpatriate sia molto più contenuto di quelle detenute nei Cpr.

Non la vede allo stesso modo il titolare del Viminale. Che ha poi aggiunto: "Questi dati indicano una forte correlazione tra il numero dei rimpatri e i posti disponibili nei Cpr che oggi sono insufficienti. Tale evidenza è alla base della decisione di realizzare nuovi Cpr sul territorio nazionale e ripristinare la piena funzionalità delle strutture esistenti".

L'obiettivo, ha ribadito Piantedosi, è quello di avere un Cpr in ogni Regione. Per questo l'ultimo provvedimento del governo "prevede un piano straordinario per l'individuazione delle aree interessate alla realizzazione di un numero idoneo di strutture, anche attraverso la valorizzazione di immobili già esistenti". Un piano per cui, ha confermato, sono stati stanziati 20 milioni di euro per il 2023.

Nel frattempo il governo, ha fatto sapere sempre il ministro Piantedosi durante il question time, sta lavorando anche agli accordi con i Paesi di origine dei migranti, necessari per il loro rimpatrio. Infine, il titolare del Viminale ha concluso annunciando che dopo il decreto Cutro "sono stati 100 i trafficanti arrestati, 368 le imbarcazioni sequestrate e 10 gli arresti della Gdf per l'accusa di pirateria".

Le critiche dall'opposizione

Quanto fatto sapere dal ministro non ha convinto l'opposizione. Il senatore Antonio Nicita, intervenendo in Aula dopo il question time, ha detto: "Piantedosi non ha risposto a nessuna delle domande che abbiamo posto. Quello dell'emigrazione è un fenomeno complesso e non vediamo da parte del governo una visione realistica. Se il sistema funziona, come ha detto Piantedosi, perché proprio ora la scelta di moltiplicare i Cpr, confondendo soccorso, accoglienza, integrazione, respingimenti ed espulsioni? Il ministro non ha risposto su Mare Nostrum e su Dublino, non ha chiarito cosa farà per applicare la legge Zampa. L'Esecutivo mette in atto una politica sbagliata, contraria al rispetto dignità delle persone ma anche agli interessi del nostro Paese".

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