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Perché la Pa in Italia è troppo vecchia e come risolvere il problema: appello del Forum Disuguaglianze

In Italia i dipendenti pubblici sono meno che in altri grandi Paesi europei, e la loro età media supera i 50 anni. Nei prossimi anni partirà l’assunzione di circa 500mila nuovi impiegati: il Forum Disuguaglianze ha pubblicato un breve documentario sulla necessità di assumere più giovani e sui modi per riuscirci.
A cura di Luca Pons
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L'Italia ha moltissimi problemi da affrontare, dalla sanità pubblica alla transizione ecologica, ma non può farlo senza un vero e proprio salto di qualità della pubblica amministrazione. Questo è l'appello lanciato dal Forum Disuguaglianze e Diversità, che ha messo in evidenza i dati su quanto la macchina pubblica in Italia sia sottodimensionata e, soprattutto negli ultimi dieci anni, invecchiata. Lo ha fatto tramite un breve documentario chiamato "La Pa che vorremmo", che sarà presentato lunedì 11 dicembre alle ore 17 sui canali social dell'associazione.

Oggi "l'età media si è pericolosamente alzata" e il numero di lavoratori è calato nettamente. Nei prossimi anni, fino al 2027, ci sarà il cosiddetto sblocco del turn over, cioè diventerà possibile assumere 500mila persone all'interno della Pa. Gli anni di crisi economica, infatti, hanno portato a un blocco delle assunzioni che ha causato un invecchiamento generale e una diminuzione del numero di dipendenti pubblici.

L'obiettivo con lo sblocco del turn over sarà di assumere il più possibile persone giovani: è una "occasione da non mancare", secondo il Forum, considerando che oggi "gli impiegati tra i 24 e i 39 anni sono meno di un sesto del totale" e il loro numero potrebbe praticamente raddoppiare con le nuove assunzioni. I dati della Ragioneria generale dello Stato mostrano che negli ultimi vent'anni l'età media dei dipendenti pubblici si è alzata parecchio: è passata da 44,2 anni nel 2001 a 50,7 anni nel 2021. Questo dato riguarda solo i comparti principali, ovvero la pubblica amministrazione (centrale e locale), la scuola e la sanità. Qui, gli under 30 oggi sono appena il 3,6% del personale stabile.

Negli ultimi dieci anni il numero di dipendenti in questi settori è sceso di 169mila persone. In generale, il numero complessivo di impiegati pubblici in Italia è decisamente basso rispetto ad altri grandi Paesi europei. Guardando alla popolazione complessiva, in Francia ci sono 8,3 impiegati per ogni 100 abitanti, in Spagna sono 7,3 e in Germania 6,1, mentre in Italia si arriva appena a 5,5. Lo stesso vale se si misura quanti impiegati pubblici ci sono sul totale delle persone che lavorano: sono 19,2 su 100 in Francia, 17,2 in Spagna, 16,9 nel Regno Unito e solo 14 in Italia.

Il problema, secondo il Forum Disuguaglianze, è che "i concorsi pubblici hanno perso attrattività", come dimostra il fatto che nel 2021 il numero di candidati è stato cinque volte più basso rispetto ai due anni precedenti e il 20% dei vincitori ha rinunciato al posto, "con punte del 50% per i posti a tempo determinato". Bisognerebbe quindi trovare un modo non solo per rendere il lavoro nel pubblico più attraente, ma anche per avere un sistema di reclutamento migliore.

Alcuni suggerimenti concreti sono, ad esempio, chiarire già negli annunci di lavoro quali competenze sono richieste, senza affidarsi a un elenco generico e poco chiaro come avviene in alcuni annunci pubblici. Ma anche lavorare su concorsi che siano più "sfidanti, in grado di testare la capacità di risolvere problemi" e non semplicemente dei test "nozionistici". Sicuramente non cancellare il colloquio orale, come ha invece deciso di fare il governo Meloni.

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