Perché il taser è utilizzato in Italia anche se l’Onu lo classifica come strumento di tortura

Per il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi il taser continua a essere uno strumento utile per le forze dell'ordine, nonostante le polemiche che sono state sollevate dopo la morte di due persone negli ultimi giorni. Stiamo parlando deicasi di Olbia e Genova, per i quali quattro carabinieri sono ora indagati per omicidio colposo.
"Il profondo cordoglio per il decesso di due persone, dopo che era stato usato su di loro il taser, non deve essere strumentalizzato al solo fine di portare avanti l'ennesima campagna di antipatia verso i tutori dell'ordine. L'autorità giudiziaria farà accertamenti e valutazioni ma nulla può mettere in discussione professionalità, equilibrio e impegno delle forze di polizia. Nei due casi specifici, si tratta di carabinieri intervenuti in altrettante situazioni estremamente difficili e rischiose. E non dobbiamo portare loro rispetto solo quando sono loro stessi a rimanere vittime di queste situazioni", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.
"Chi, in maniera ideologica, critica l'utilizzo del taser deve tener presente che si tratta di uno strumento imprescindibile che viene fornito agli agenti proprio per evitare l'utilizzo di armi da sparo. Le regole di ingaggio prevedono che venga usato soltanto quando ci si trova di fronte a soggetti violenti e aggressivi che rappresentano un concreto pericolo per i presenti. La sicurezza dei cittadini è il primo obiettivo che deve essere perseguito – ha aggiunto il titolare del Viminale – E dalle prime ricostruzioni è esattamente la situazione in cui si sono ritrovati i carabinieri intervenuti. Dunque, vanno respinte, perché del tutto pretestuose, pregiudiziali ed infondate, le polemiche contro le forze di polizia a cui va tutta la gratitudine e il completo sostegno del nostro Governo".
Gli episodi al centro delle polemiche si sono verificati sabato e domenica scorsi, quando due uomini, Gianpaolo Demartis, 57 anni, e Elton Bani, cittadino albanese di 41 anni, sono morti dopo aver ricevuto una scarica dalla pistola elettrica in uso alle forze dell'ordine. Ad agire in entrambe le circostanze sono stati gli uomini dell'Arma dei carabinieri, ora indagati dalle Procure di Tempio Pausania e Genova per omicidio colposo, un atto dovuto per consentire ai quattro militari di partecipare agli accertamenti tecnici con i propri consulenti.
I due casi sono bastati a far riaprire il dibattito su quella che in Italia viene considerata un'arma propria, non letale, per la quale serve un'apposita licenza.
Come scrive il Manifesto però, l'azienda che produce le pistole e le fornisce alle forze dell’ordine italiane, l'americana Axon Public Safety Germany, assicura che non vi è alcuna correlazione tra la morte e l’utilizzo del dispositivo elettrico, perché non esisterebbero evidenze scientifiche sulla "correlazione diretta di causa-effetto".
Sembrano pensarla diversamente medici e associazioni, che denunciano invece possibili interferenze con i pacemaker e dicono che in caso di problemi cardiaci, o in situazioni di alterazione psichica o da droghe, il taser potrebbe portare alla morte, a seguito di arresto cardiaco. Uno studio della Reuters dice che l'utilizzo del taser negli Stati Uniti avrebbe causato oltre 1000 decessi tra il 2000 e il 2017. Come riporta ‘Leggo', secondo il professor Maurizio Santomauro, direttore del centro di Cardiostimolazione del Policlinico Federico II di Napoli, la scarica elettrica emessa dal taser può causare aritmie cardiache come tachicardia o fibrillazione ventricolare, soprattutto in soggetti con patologie preesistenti o che hanno assunto droghe.
L'Onu ha definito il taser uno "strumento di tortura", ma in Italia è legale
Le Nazioni Unite nel 2007 hanno definito il taser strumento di tortura in violazione della convenzione dell’Onu del 1984. Anche Amnesty International, come ricorda ancora il Manifesto, in un report del 2003 aveva definito i taser "pistole stordenti ad alta tensione associabile all’elettroshock" e aveva denunciato abusi nelle carceri statunitensi. In Italia però il dispositivo è diventata legale dal 2022, dopo unasperimentazione in dodici città italiane per 12 mesi, autorizzata nel 2018 con un decreto legge firmato dall'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, con 32 dispositivi forniti gratuitamente proprio dall'azienda produttrice all'Arma dei Carabinieri, alla Guardia di Finanza e alla Polizia di Stato, senza che poi venissero diffusi i dati della sperimentazione.
Dopo una breve sospensione, nel 2022 – siamo nel governo Draghi – la ministra dell'Interno Lamorgese aveva allargato la sperimentazione a 18 città. In un primo momento l'utilizzo del taser da parte degli agenti era stato consentito solamente nelle Città metropolitane, con più di 100mila abitanti, e nei capoluoghi di Provincia. Successivamente il governo Meloni ne aveva allargato l'uso anche ai Comuni con una popolazione superiore ai 20mila abitanti. L'ultimo atto è arrivato quest'anno, con il decreto Milleproroghe, convertito in legge, che ha introdotto un emendamento che ha permesso anche ai Comuni con meno di 20.000 abitanti di sperimentare l'uso del taser da parte della Polizia Municipale. Attualmente nel nostro Paese di taser ne vengono utilizzati circa 5mila, in 200 Comuni.
Magi contro Piantedosi: "Gli chiederemo i dati sull'utilizzo del taser"
"Dopo tre morti in pochi mesi a seguito dell'uso del taser, due in appena 24 ore, una delle tre persone era addirittura ammanettata, Piantedosi dice che è uno strumento ‘imprescindibile'. E allora se è così imprescindibile, appena riapre il Parlamento chiederemo al ministro una relazione dettagliata sull'uso e sull'abuso del taser in dotazione alle forze dell'ordine, quante volte è stato usato e quanto è l'incidenza di queste morti rispetto alla frequenza di uso di questo strumento. Vedremo se è davvero imprescindibile oppure no. La verità è che davanti a questi decessi sospetti, un ministro dell'Interno che ha a cuore i diritti e lo stato di diritto sospenderebbe subito l'uso del taser e avvierebbe un'indagine. Piantedosi invece preferisce la strada della propaganda securitaria che non assicura sicurezza ai cittadini ma che invece porta l'Italia in una zona d'ombra dei diritti. Il taser va abolito punto e basta", ha detto il deputato e segretario di Più Europa Riccardo Magi.