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Per un pugno di voti Salvini promette l’abolizione dell’obbligo vaccinale e gioca con la vita dei malati

Ennesima promessa elettorale di Matteo Salvini: sciacallando e annunciando l’abolizione dell’obbligo vaccinale, il leader della Lega ora punta a rastrellare qualche migliaio di voti dei free vax senza minimamente preoccuparsi del fatto che questa sua trovata metterebbe a rischio la salute pubblica ed esporrebbe a conseguenze anche letali migliaia di bambini e adulti immucompromessi e non vaccinabili.
A cura di Charlotte Matteini
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Le promesse elettorali non si fermano davanti a nulla e non guardano in faccia nessuno. A poche settimane dalle elezioni del prossimo 4 marzo, gli schieramenti in campo continuano a promettere misure e manovre roboanti e spesso irrealizzabili, con l'unico obiettivo di colpire la cosiddetta "pancia dell'elettorato". Il sensazionalismo da campagna elettorale non è certo una novità e di promesse annunciate e mai realmente realizzate se ne possono contare a centinaia negli ultimi anni. Questa mattina, però, la febbre da sensazionalismo a cui ormai siamo abituati ha eccessivamente varcato la linea del buon senso, debordando oltremodo.

Con uno striminzito tweet, inadeguato alla sensibilità dell'argomento trattato, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato l'abolizione del decreto Lorenzin varato lo scorso anno dal governo e volto a reintrodurre l'obbligo vaccinale per scongiurare il calo delle coperture vaccinali e il conseguente scatenarsi di eventuali epidemie di malattie infettive. Insomma, a poche settimane dall'inizio della campagna elettorale, il leader della Lega ha ben pensato di mettere sul piatto l'ennesimo annuncio roboante, puntando questa volta a prendersi i voti dei cosiddetti free vax. Rispetto alle altre decine di promesse elettorali irrealizzabili buttate nell'agone politico nel corso di queste settimane, l'ultimo annuncio di Salvini spicca per sconsideratezza perché mira ad agguantare il consenso di migliaia di "genitori informati" contrari all'obbligo vaccinale sostanzialmente perché plagiati dal diffondersi di teorie complottiste e antiscientifiche che sostengono una presunta pericolosità dei vaccini.

Insomma, Matteo Salvini pur di raggranellare qualche voto in più è disposto anche a giocare con la salute dei bambini e delle persone immunocompromesse. Salvini, infatti, annuncia l'abolizione dell'obbligo vaccinale una volta al governo ma non spiega affatto per quale motivo quest'obbligo tanto vituperato è stato reintrodotto con decreto d'urgenza. Reintrodotto, sì, perché l'obbligo vaccinale è esistito fino al 1999, quando l'allora ministro della Salute Rosi Bindi e l'allora ministro dell'Istruzione Luigi Berlinguer decisero di concerto di abolirlo. Con il passare degli anni, la mancanza di un obbligo di legge, unita al diffondersi di teorie antiscientifiche volte a negare l'utilità dei vaccini e anzi a sostenere una loro presunta pericolosità, ha portato al calo delle coperture vaccinali su tutto il territorio italiano e, in molti casi, al conseguente mancato raggiungimento della soglia minima di copertura volta a garantire l'immunità di gregge, ovvero la protezione vaccinale indiretta che fa sì, ad esempio, che i bambini "immunocompromessi" impossibilitati a vaccinarsi possano comunque godere dell'immunità proprio grazie al fatto che gran parte della popolazione è vaccinata.

In sostanza, dunque, sciacallando e promettendo l'abolizione dell'obbligo vaccinale, Matteo Salvini punta a rastrellare qualche migliaio di voti senza minimamente preoccuparsi del fatto che questa sua trovata metterebbe a rischio la salute pubblica ed esporrebbe a conseguenze anche letali migliaia di bambini e adulti immucompromessi e non vaccinabili per per costrizione e non per scelta. Si dice contrario all'obbligo, Salvini, e non ai vaccini, agitando come al solito il diritto della libertà di scelta e di autodeterminazione. Peccato che, come spiegato centinaia di volte da scienziati e divulgatori, con i vaccini la libertà individuale non c'entra nulla: chi non vaccina i propri figli mette in pericolo i figli degli altri e l'intera società.

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Milanese, classe 1987, da sempre appassionata di politica. Il mio morboso interesse per la materia affonda le sue radici nel lontano 1993, in piena Tangentopoli, grazie a (o per colpa di) mio padre, che al posto di farmi vedere i cartoni animati, mi iniziò al magico mondo delle meraviglie costringendomi a seguire estenuanti maratone politiche. Dopo un'adolescenza turbolenta da pasionaria di sinistra, a 19 anni circa ho cominciato a mettere in discussione le mie idee e con il tempo sono diventata una liberale, liberista e libertaria convinta.
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