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Perché è ridicolo che la Lega dei 49 milioni chieda trasparenza alle ONG

L’eurodeputato del Partito democratico, Pierfrancesco Majorino, interviene sull’ultimo attacco del leader leghista Matteo Salvini alle Ong, di cui si è occupata nei giorni scorsi Fanpage.it, in tema di fondi europei e mancanza di trasparenza. E attacca: “Il fatto che a sollevare una questione di trasparenza verso le Ong del mare (i cui bilanci sono completamente pubblici) sia il partito dei 49 milioni rende la cosa ancora più ridicola e grave”.
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A cura di Annalisa Girardi
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L'eurodeputato dem ed ex assessore di Milano, Pierfrancesco Majorino, è intervenuto sull'ultimo attacco del leader leghista Matteo Salvini alle Ong, di cui si è occupata Fanpage.it, in tema di fondi europei e mancanza di trasparenza. "Ha fatto molto bene fanpage.it a soffermarsi sull’ennesima bufala, assolutamente consapevole e creata ad arte da La Verità (sigh!) e dalla Lega. Quella secondo la quale, per stare al titolo del quotidiano, “L’UE regala 11 miliardi alle ONG e non vuole spiegarci il perché ”. Notizia rilanciata da Salvini, come si è ricordato qui, e fondata partendo da risposte fornite dalla Commissione Europea all’onorevole Zanni. Che non è uno che passa per caso a Strasburgo ma è piuttosto il “capo” del gruppo parlamentare di destra (ID) di cui la Lega stessa fa parte nel Parlamento Europeo".

Matteo Salvini aveva attaccato le organizzazioni non governative e l'Unione euroepa, affermando che Bruxelles regalasse miliardi di euro in finanziamenti alle Ong e non rivelasse poi la destinazione finale e l'utilizzo di questi soldi. "La Lega ha chiesto alla Commissione europea di spiegare come vengano spesi e a chi vadano i soldi dei cittadini italiani ed europei, miliardi in regalo delle Ong. Risposta: ‘Si prevede la preparazione dell'elenco dei beneficiari non prima del 2021′. Alla faccia", aveva twittato il leader del Carroccio qualche giorno fa. Fanpage.it aveva allora cercato di fare chiarezza, concludendo:

Il problema della trasparenza non riguarda la gestione dei fondi da parte delle Ong in sé, ma i controlli operati dagli organismi Ue per quanto riguarda l'assegnazione di quelle risorse. Una questione che vale anche per i finanziamenti diretti ad altri enti, fra cui molti pubblici, di cui però Salvini e il gruppo parlamentare a cui fa riferimento la Lega in Europa non fanno menzione. Sembrerebbe quindi che il problema principale non sia tanto la poca chiarezza per quanto riguarda il passaggio di denaro, ma il fatto che questo sia destinato a un attore sulla cui criminalizzazione il Carroccio ha costruito una campagna mediatica che ha contribuito a renderlo il primo partito nel Paese.

Majorino commenta precisando che in questo caso si è di fronte a una fake-news che alimenta innanzitutto un equivoco: "E cioè che le Ong in questione, ovviamente, siano quelle che salvano vite in mare. Tutte sonore bugie che muovono da una relazione della Corte dei Conti di 259 pagine nella quale (anche giustamente!) si sollevano questioni di trasparenza sulla gestione dei fondi UE,  che vedono spesso coinvolte Organizzazioni Non Governative (che non sta automaticamente per Mediterranea, Sea Watch, Open Arms e c.) in fase di esecuzione dei progetti. La relazione si sofferma infatti su molti settori d’intervento quali gli aiuti umanitari (gamma vastissima per definizione), gli aiuti allo sviluppo, l’ambiente, la ricerca, l’innovazione e sollecita interventi capaci di rendere più efficace la capacità di rendicontazione e più trasparenti alcuni meccanismi di finanziamento. Il che rappresenta un problema significativo di natura non solo contabile, su cui è bene pretendere il massimo dell’attenzione".

Per l'eurodeputato non sono sbagliate di per sè le accuse che sono state rivolte all'Ue in tema di trasparenza e chiarezza nei meccanismi di concessione dei finanziamenti, ma il problema è l‘utilizzo indebito della questione a servizio della campagna di criminalizzazione delle Ong portata avanti dal Carroccio. "Il problema, serio, è però “usato” da Salvini e soci non per condurre una giusta e condivisibile battaglia di trasparenza nella gestione dei fondi UE, ma esclusivamente per alimentare il sospetto secondo il quale quelle risorse celino operazioni di sostegno ad attività illegali legate al traffico di esseri umani nel Mediterraneo", commenta Majorino.

E spiega: "Come ha correttamente risposto la Commissione Europea, esiste poi un sistema di individuazione precoce e di esclusione (EDES) applicabile a tutte le istituzioni dell’UE che permette di escludere dai finanziamenti dell’Unione i soggetti, comprese le Ong, che si trovano coinvolti in attività di riciclaggio, reati di terrorismo, tratta degli esseri umani. Tutte cose che nel racconto leghista spariscono. Come sparisce l’ovvio: non siamo minimamente dalle parti del soccorso in mare".

Per Majorino si tratta quindi dell'ennesima occasione in cui il partito di Matteo Salvini ha cercato di sfruttare un caso in suo favore, non raccontando però la vicenda a 360 gradi: "Per farla breve: la Corte dei Conti sollecita la Commissione a intervenire per rendere più efficace la rendicontazione delle risorse di un vasto numero di soggetti non governativi. La destra italiana fa supporre che l’Europa finanzi il soccorso in mare svolto dalle Ong e attività illecite. Tutto questo non è nuovo. È lo schema Bibbiano, lo schema “immigrazione”, lo schema “invasione”. Si parte da una notizia anche fondata e la si distorce totalmente. Un fatto diventa un pretesto che alimenta il racconto della paura. E magari non si punta il dito dove invece si dovrebbe".

L'eurodeputato dem punta poi il dito verso quei fondi europei che sono sì stati utilizzanti in malo modo: "Ad esempio sui 91 milioni di provenienza UE (rispettivamente 46 e 45 milioni nel 2017 e nel 2018) che attraverso i Fondi Fiduciari e con la complicità del governo italiano (di centrosinistra: sigh!), hanno finanziato la Guardia costiera libica affinché i migranti soccorsi in mare finissero nei campi di concentramento libici. Ma quando lo “straniero” diviene il recluso e il torturato, molti (troppi) girano la testa dall’altra parte". E conclude con un ultimo affondo alla Lega: "PS: il fatto, poi, che a sollevare una questione di trasparenza verso le Ong del mare (i cui bilanci sono completamente pubblici) sia il partito dei "49 milioni" rende la cosa ancora più ridicola e grave".

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