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Per il senatore Ostellari le borseggiatrici usano la gravidanza come alibi: “Cambiamo codice penale”

“La gravidanza non può essere un alibi. Numerose borseggiatrici la sfruttano per sottrarsi all’esecuzione penale. Tutto questo è inaccettabile”: lo ha detto il sottosegretario alla Giustizia Ostellari, proponendo di modificare il codice penale.
A cura di Annalisa Girardi
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Per il sottosegretario alla Giustizia, il leghista Andrea Ostellari, le borseggiatrici sfruttano il fatto di essere incinte per sottrarsi alla pena. "La vita nascente va sempre tutelata, ma non può rappresentare un alibi. La cronaca recente dimostra che numerose borseggiatrici sfruttano il loro stato di gravidanza per sottrarsi all'esecuzione penale. Tutto questo è inaccettabile", ha detto il senatore leghista. Ostellari ha quindi proposto di modificare il codice penale, affinché la donna che viene condannata sia affidata a un istituto per le detenute in stato di gravidanza o con figli piccoli.

"Proponiamo una modifica dell'articolo 146 del codice penale, che consenta al magistrato, qualora debba essere eseguita una sentenza nei confronti di una donna incinta, di intervenire per interrompere un'eventuale catena di reati, assegnando la condannata ad una casa famiglia protetta ovvero ad un istituto di custodia attenuata per detenute madri", ha detto ancora Ostellari.

Gli istituti di custodia attenuata per le detenute madri (ICAM) sono stati istituiti nel 2011, oggi in Italia ce ne sono cinque. Una proposta di legge approvata alla Camera durante la scorsa legislatura prevedeva invece l'utilizzo di case famiglia protette (che nel nostro Paese sono appena due) per le madri detenute e i loro figli: l'obiettivo era proprio quello di evitare che dei bambini finissero in carcere nei primi anni di vita. La proposta di Ostellari, però, sembra andare in direzione opposta.

"La gravidanza merita massima tutela ma non può essere una scusa per delinquere e sottrarsi all’azione penale. Servono buonsenso e realismo: la condannata dovrebbe scontare la pena anche in una casa famiglia protetta, meno pesante del carcere tradizionale ma necessaria per interrompere una catena di reati", ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini. Che già qualche giorno fa si era scagliato contro le borseggiatrici: "Onore a chi non si gira dall’altra parte, vediamo di tenerle dentro", aveva detto commentando le polemiche sui video finiti online di presunte borseggiatrici. "Il problema non è dei cittadini che sono liberissimi di filmare i delinquenti, il problema è delle istituzioni che devono intervenire. Parlavo ieri con Giulia Bongiorno delle borseggiatrici perennemente incinte e ho chiesto una norma sui borseggiatori che usano i bimbi", ha aggiunto.

Dall'altro lato, c'è chi sottolinea che i video online non hanno tanto lo scopo di denunciare furti o altri reati nelle metro delle grandi città, ma piuttosto di esporre delle ragazze, in tanti casi giovanissime, all'odio online e alla gogna mediatica.

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