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Pensioni, il governo assicura che non taglierà quelle di vecchiaia per i dipendenti pubblici

Durante l’incontro tra governo e sindacati Giorgia Meloni ha ribadito l’impegno sulle pensioni dei dipendenti pubblici, in primis quelle dei medici, assicurando che non ci saranno penalizzazioni sull’assegno di vecchiaia.
A cura di Annalisa Girardi
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Tra governo e sindacati le distanze rimangono ampie. Dopo tre ore buone di confronto a Palazzo Chigi Giorgia Meloni ha confermato di essere disposta a mettere mano alla legge di Bilancio per quanto riguarda le pensioni dei medici e di altre categorie di dipendenti pubblici, ma ha difeso l'impianto della Manovra. Le parti sociali, per quanto riguarda loro, hanno ribadito di voler andare avanti con la mobilitazione.

Uno dei capitoli più spinosi, che maggiormente ha alimentato lo scontro, è appunto quello delle pensioni. Le risorse a disposizione – il governo non lo ha mai nascosto – sono poche, tanto da costringere la maggioranza a rimangiarsi alcune promesse elettorali. Sull'articolo 33 della Manovra, la presidente del Consiglio ha garantito ai sindacati che non ci saranno penalizzazioni per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia per le categorie interessate, come medici, insegnanti e altri dipendenti pubblici: in altre parole, l'articolo in questione non sarà cancellato, ma l'impegno del governo è quello di inserire una deroga per alcune categorie che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2023.

Per i sanitari, poi, ci sarà un "ulteriore meccanismo di tutela" che il governo starebbe valutando proprio in questi giorni, ma la norma non sarà eliminata come chiedevano i sindacati. L'impatto sui conti pubblici sarebbe insostenibile. "Con molta, molta fatica cerchiamo di intervenire salvaguardando tutte le pensioni di vecchiaia", ha commentato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, spiegando che l'idea è quella di ridurre le penalità per chi esce in anticipo – quindi prima dei 67 anni – dal mercato del lavoro. Una sorta di taglio decrescente che si azzera una volta arrivati ai 67 anni di età. Non sono ancora chiari, però, dettagli e modalità con cui il governo intende portare avanti la sperimentazione. Bisognerà aspettare il maxi emendamento del governo per avere un'idea più chiara della direzione verso cui la maggioranza intende procedere. Per il momento, i nodi sono tutt'altro che sciolti.

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