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Manovra 2024

Vertice governo-sindacati, Landini e Bombardieri: “Non è cambiato nulla nella Manovra, sciopero confermato”

I leader sindacali lasciano Palazzo Chigi dopo quattro ore di vertice con il governo sulla manovra, ma senza risultati. Landini attacca: “Non hanno cambiato nulla”. E Bombardieri affonda: “Sono insensibili alle richieste della piazza”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Quattro ore di vertice e un grande nulla di fatto, come previsto alla vigilia. L'incontro tra governo e sindacati a Palazzo Chigi si è concluso con Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri che, usciti dalla sede dell'esecutivo, hanno sostanzialmente confermato che andranno avanti con gli scioperi. Al tavolo – a cui di fronte ai sindacalisti sedevano la presidente Meloni, i vicepremier Salvini e Tajani, i ministri dell'Economia Giorgetti e del Lavoro Calderone e altri esponenti di governo – l'esecutivo ha spiegato cosa farà sul criticato articolo 33 della manovra, ma non ha aggiunto molto altro.

"Conferma tutte le ragioni dello sciopero perché al di là dell'ascolto, al momento il governo non ha cambiato nulla della manovra", ha attaccato il leader della Cgil davanti a Palazzo Chigi. E sull'articolo 33 "si è limitato a dire che stanno ragionando", ma "continua a essere una manovra sbagliata". Sulla stessa linea il segretario generale della Uil: "Il governo ha confermato l'impostazione della manovra. L'articolo 33 viene confermato – ha spiegato Bombardieri – solo su questo stanno valutando eventuali modifiche". Poi ha affondato: "Si conferma ancora una volta l'insensibilità alle tante richieste che vengono dalle piazze. Alla domanda se è vero o falso che fanno cassa sulle pensioni, non hanno risposto, come ci aspettavamo".

"Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi, garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi si ritira con la pensione di vecchiaia e garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi raggiunge al 31.12.2023 i requisiti attualmente previsti – ha detto Meloni al tavolo con i sindacati, secondo quanto filtrato dopo l'incontro – Questo per tutti, non solo per il comparto sanità. Per il comparto sanità si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all'approssimarsi all'età della pensione di vecchiaia. Faremo del nostro meglio per risolvere e correggere". Le ipotesi sul tavolo sarebbero tre: salvaguardia dell'assegno per chi va in pensione raggiunti i requisiti di vecchiaia, taglio ma "graduale" per chi sceglie l'anticipo e il mantenimento dei diritti acquisiti al 31 dicembre 2023.

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