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Primarie PD 2023

Pd, primarie slittano al 26 febbraio, strappo di De Micheli: non partecipa a voto su nuovo regolamento

Slitta la data per le primarie del Pd: si terranno il 26. Non c’è accordo unanime sulle nuove regole, che consentono li voto online: Paola De Micheli non partecipa al voto sul regolamento.
A cura di Annalisa Cangemi
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La Direzione del Partito Democratico ha ufficializzato la data delle primarie per eleggere il nuovo segretario: si vota il 26 febbraio 2023 (non più il 19) dalle ore 8.00 alle ore 20.00. È quanto viene riportato nel regolamento del congresso approvato dalla Direzione Pd di questa sera. Via libera anche alla commissione Congresso (due terzi dei componenti, 20 su 29) con due voti contrari e quattro astenuti ed ai criteri di ampliamento dell'Assemblea costituente, con un voto contrario e sei astenuti.

"La discussione e il voto degli iscritti sulle piattaforme politico-programmatiche e sulle candidature a Segretario/a nazionale si svolge dal 3 febbraio al 12 febbraio 2023, con l'eccezione delle regioni Lazio e Lombardia, nelle quali tale termine è prorogato al 19 febbraio 2023", si legge nel regolamento per l'elezione dell'Assemblea nazionale approvato dalla Direzione.

"Le candidature alla Segreteria nazionale dovranno essere presentate entro il 27 gennaio 2023", si aggiunge. E poi la novità più importante: "La data di svolgimento dell'elezione del/la Segretario/a e dell'Assemblea nazionale attraverso le primarie è fissata per il giorno 26 febbraio 2023. Si vota dalle ore 8.00 alle ore 20.00". 

"È ammessa la possibilità che le operazioni di voto si svolgano attraverso la piattaforma on line per le seguenti categorie di elettrici/elettori". È il punto cruciale del regolamento delle primarie approvato dalla direzione del Pd frutto della mediazione fra correnti.

"Persone residenti e/o domiciliate all'estero; persone impossibilitate a recarsi ai seggi per condizioni di disabilità, malattia o altri impedimenti definiti dalla Commissione nazionale per il Congresso, che autocertifichino tali condizioni; persone residenti in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l'esercizio del voto, sulla base di criteri determinati dalla Commissione nazionale per il Congresso".

Inoltre, "le elettrici e gli elettori che, ricorrendo le condizioni di cui al comma 4, intendano esercitare il proprio diritto di voto attraverso la piattaforma on line, sono tenuti a pre-registrarsi entro il 12 febbraio 2023 sull'apposita piattaforma, compilando il modulo con i dati richiesti e fornendo un documento di riconoscimento, ovvero attraverso lo SPID. Il voto sulla piattaforma on line si effettua per i cittadini residenti in Italia con il riconoscimento attraverso lo SPID, e per i residenti e/o domiciliati all'estero attraverso modalità e meccanismi individuati dalla Commissione nazionale per il Congresso che garantiscano analoga certezza dell'identità dei votanti". 

Candidati alla segreteria divisi sulle nuove regole

Poco prima dell'inizio dei lavori sembrava che fosse state raggiunto un accordo tra tutti i quattro candidati in corsa per la segreteria, Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo, sulle nuove regole che consentono anche il voto online in alcuni casi specifici. Per il segretario Enrico Letta il compromesso è il "punto di equilibrio più avanzato possibile", tra le posizioni della Schlein e quelle di Bonaccini e De Micheli apertamente contrari al voto da remoto.

Ma non è stato possibile mettere d'accordo tutti e l'ex ministra Paola De Micheli non ha partecipato al voto sul regolamento, che consente appunto il voto online per alcune categorie: l'intesa è comunque passata con un solo voto contrario e 9 astenuti. Per De Micheli è profondamente sbagliato cambiare le regole a 40 giorni dalle primarie, senza dare la possibilità agli iscritti di esprimersi.

"Non ho partecipato al voto in quanto ritengo l'applicazione così estesa del voto online per le primarie una forzatura nel metodo, considerato che mancano solo 40 giorni alle primarie, e nel merito, poiché l'eventuale trasformazione del Pd in un partito anche digitale ha bisogno di una discussione e di una decisione da parte degli iscritti al Partito Democratico. Dopo questa pausa di poche ore mi rimetto a fare opposizione e a girare l'Italia per spiegare le mie idee per il lavoro, transizione ambientale e sanità come ho fatto ogni giorno in questi mesi", fa sapere in una nota la deputata e candidata alla segretaria nazionale del Pd.

"Siamo molto soddisfatti dell'accordo raggiunto perché, come detto ieri, sarebbe stato folle spaccare il Partito democratico e abbiamo fatto di tutto oggi per evitarlo, con grande senso di responsabilità", commentano invece dal comitato Bonaccini. "È molto importante che la Direzione abbia confermato che il voto delle primarie sarà in presenza ai gazebo. Siamo un partito solido e radicato, una comunità, non una piattaforma virtuale. Sono previste altre e piuttosto limitate possibilità di voto per venire incontro alle giuste esigenze di chi avrebbe evidenti difficoltà a raggiungere i gazebo".

"L'accordo in direzione è una vittoria per il Pd – dicono dal comitato di Elly Schlein, che aveva rilanciato nei giorni scorsi le primarie online – Rompere il muro della partecipazione con primarie online è importante per definire il profilo di un partito unito, moderno e inclusivo". 

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