Passi avanti verso i negoziati Russia-Ucraina, cosa si sono detti Meloni e il Papa al telefono

È ancora presto per dirlo con certezza, ma dagli ultimi colloqui ai massimi livelli sembrerebbe essere emersa la possibilità che inizino davvero dei negoziati tra Russia e Ucraina. E ieri la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sentito al telefono il Papa, che ha confermato di essere disposto a ospitare gli incontri in Vaticano.
La scena in parte ricorda quella di poco più di una settimana fa, quando Donald Trump aveva annunciato un vertice in Turchia a cui poi quasi nessuno si è presentato; quando poi un confronto c'è stato, è terminato con un nulla di fatto. In questo caso, il via per le nuove possibili trattative è arrivato direttamente da una telefonata tra Trump e Vladimir Putin.
Il vertice telefonico avvenuto lunedì e durato due ore aveva portato a dichiarazioni di apertura da parte di entrambi. Putin aveva detto di essere "sulla strada giusta", mentre Trump con toni molto più entusiastici aveva detto che era andata "molto bene" e sarebbe iniziato "immediatamente il negoziato per un cessate il fuoco, e soprattutto per mettere fine alla guerra. Le condizioni saranno negoziate dalle due parti coinvolte, come dovrebbe essere".
Come spesso accade, la ‘sparata' del tycoon statunitense deve poi essere seguita da giorni o settimane di intensi lavori diplomatici internazionali per portare a termine il risultato. Al momento non c'è una data per i negoziati, né una sede. Ieri Zelensky ha detto di star parlando "con gli alleati dei prossimi incontri con i russi: negoziati diretti, per i quali l'Ucraina è assolutamente pronta e in qualsiasi formato che produca risultati". Il segretario di Stato degli Usa, Marco Rubio, ha detto di attendere "tra non molto, forse tra qualche giorno, magari questa settimana" le condizioni russe.
In questi lavori si inserisce la telefonata di ieri tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Papa Leone XIV. Palazzo Chigi ha fatto sapere che i due hanno parlato dei "passi da compiere per costruire una pace giusta e duratura in Ucraina".
In particolare, il pontefice avrebbe confermato di essere pronto a mettere a disposizione il Vaticano come sede per gli incontri. Pochi giorni fa aveva ribadito questa possibilità anche al presidente ucraino Zelensky, presente alla sua cerimonia di intronizzazione. Resta da vedere se anche la Russia sia disposta ad accettarlo: il Vaticano in passato ha fatto da mediatore in diverse controversie internazionali, ma la linea in politica estera del nuovo pontefice non è ancora del tutto chiara, e il fatto che Prevost sia statunitense potrebbe rappresentare un ostacolo.
Ieri sempre Meloni ha partecipato a un altro vertice telefonico. Qui erano presenti Zelensky, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente finlandese Alexander Stubb, il primo ministro britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. In buona sostanza i cosiddetti ‘Paesi volenterosi‘ che negli ultimi mesi si sono coordinati più strettamente per il sostegno a Kiev, oltre a Ucraina e Ue. In questo caso, il colloquio aveva l'obiettivo proprio di restare coesi e condividere le informazioni, "in vista di un nuovo round di negoziati", stando a quanto riportato da Chigi.