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Orrico (M5s) a Fanpage: “Ragazzi scoprono il sesso su Internet, serve educazione affettiva a scuola”

Anna Laura Orrico, deputata del Movimento Cinque Stelle, insiste sull’educazione affettiva a scuola. In un’intervista con Fanpage.it incalza: “I ragazzi scoprono che cosa sia il sesso attraverso Internet. Vogliamo lasciare che sia quell’approccio a formare i nostri giovani? O vogliamo che sia la scuola a fornire gli strumenti necessari?”.
A cura di Annalisa Girardi
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"Alcune forze politiche hanno ancora un approccio ideologico su un tema che invece dovrebbe esserne completamente scevro, perché stiamo parlando della condizione psicologica e del benessere psicofisico delle giovani generazioni". A parlare, intervistata da Fanpage.it, è la deputata del Movimento Cinque Stelle Anna Laura Orrico. Il tema, invece, è quello dell'educazione affettiva e sessuale a partire dalla scuola elementare. Un tema che divide la politica e su cui i toni non danno segno di volersi abbassare. Per la Lega si tratta di "nefandezze", mentre per i Cinque Stelle siamo davanti a una necessità: "In molti ragazzi e ragazze l'approccio all'affettività e alla sessualità è tutt'altro che positivo e scaturisce poi nelle forme di violenza di genere, bullismo e cyberbullismo che purtroppo i nostri giovani vivono costantemente", sottolinea Orrico.

L'educazione sessuale e affettiva a scuola deve essere "calibrata in base all'età dei ragazzi" e secondo Orrico ovviamente nella scuola primaria "si deve parlare di affettività, di sviluppo dell'empatia, della capacità di rispettare l'altro, di sapersi relazionare e gestire le emozioni". Poi, andando avanti nel percorso di crescita si arriverà anche a parlare di "sessualità, che però non dobbiamo considerare soltanto dal punto di vista dell'atto biologico, ma nell'intera sfera di sviluppo della persona", precisa la deputata del Movimento Cinque Stelle. Aggiungendo che investire su un'efficace educazione in questo campo significhi anche investire sulla "prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili, sulla riduzione delle gravidanze indesiderate nelle adolescenti e sul contrasto alla violenza di genere".

Secondo Orrico, ad ogni modo, si tratta di un percorso che non deve riguardare soltanto bambini e ragazzi, ma coinvolgere anche insegnanti e famiglie: "Nel nostro Paese ancora il sesso e la sessualità vengono considerati un po’ un tabù. Io appartengo sicuramente a quella generazione che non ha ricevuto un'educazione affettiva e sessuale. Tante famiglie nel nostro Paese purtroppo hanno ancora un approccio ristretto nei confronti di questi temi, non comprendendo – come ci dicono invece tante ricerche e tanti studi scientifici – che proprio in quei Paesi dove c'è l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole l'approccio dei ragazzi e delle ragazze al sesso viene posticipato nel tempo. Proprio perché vengono acquisiti tutti quegli strumenti cognitivi che consentono loro di decodificare la realtà e di gestire meglio l'approccio con l'altro", dice Orrico.

Su questo tema, però, i toni della politica rimangono di scontro e strumentalizzazione. E, di conseguenza, affrontare la questione è complicato: "Noi stiamo cercando di discutere questo argomento con dati scientifici e con il supporto di esperti, psicologi, sessuologi e pedagogisti, persone che quindi hanno. Siamo scevri da ogni approccio ideologico e pensiamo solo al bene dei ragazzi – prosegue la deputata Cinque Stelle – Il dato più sconvolgente che abbiamo cercato di trasmettere ai colleghi – che non comprendono che l'educazione affettiva e sessuale nelle scuole non sia propaganda gender- è che oggi i nostri ragazzi e le nostre ragazze, nel 89% dei casi, scoprono che cosa sia il sesso attraverso Internet. Vogliamo lasciare che sia quel modello di approccio relazionale e sessuale, basato semplicemente sulla fisicità e sull'oggettivazione, a formare i nostri giovani? O vogliamo dare loro degli strumenti in più per gestire tutta la complessità che si accompagna ai rapporti interpersonali? Io credo che la scuola sia uno spazio migliore di Internet, nell'educare all'affettività e alla sessualità".

In Parlamento il Movimento 5 Stelle ha già presentato una proposta di legge, a prima firma della deputata Stefania Ascari, per la "delega al governo per l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione affettiva e sessuale nel primo e nel secondo ciclo di istruzione nonché nei corsi di studio universitari". Orrico precisa: "Nella proposta di legge chiediamo di introdurre l'educazione affettiva e sessuale dalla scuola primaria fino all'università. È un percorso di crescita, che deve essere calibrato e necessita di approcci differenti a seconda dell'età, dell'esperienza e del percorso che fa ogni singolo ragazzo e ogni singola ragazza. Non possiamo demandare tutto questo solo alle famiglie perché le famiglie non sono tutte uguali. Esistono famiglie con grandi fragilità dove sin dall'infanzia i bambini e le bambine vedono meccanismi errati nella relazione tra i propri genitori".

Sono questi i casi in cui, prosegue la deputata, spesso ragazzi e ragazze non riescono ad acquisire in modo corretto "gli strumenti per affrontare la complessità di questo mondo" e ciò spesso rischia di sfociare "in episodi come quelli accaduti purtroppo a Caivano e a Palermo". Per evitarli, conclude Orrico, "bisogna lavorare moltissimo sulla prevenzione, sulla formazione e sull'educazione".

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